«Mercoledì, durante una conferenza stampa, al presidente Trump è stato chiesto se avrebbe collaborato all'inchiesta di impeachment della Camera. Egli ha risposto: "Collaboro sempre". L'affermazione del presidente Trump è palesemente falsa.

La Casa Bianca ha rifiutato di collaborare e di rispondere volontariamente a più richieste di documenti fatte da parte delle nostri Commissioni.

Dopo quasi un mese di muro contro muro, appare evidente che il Presidente ha scelto la strada della sfida, dell'ostruzione e dell'insabbiamento».

Questo è il succo del comunicato stampa con cui venerdì i presidenti delle Commissioni Vigilanza, Intelligence ed Esteri hanno comunicato di aver inviato un mandato di comparizione al Capo di gabinetto della Casa Bianca, Mick Mulvaney, per ottenere documenti chiave nell'ambito dell'indagine di impeachment promossa dalla Camera dei rappresentanti nei confronti del presidente Donald Trump.

Prima di prendere questa decisione, i presidenti delle tre Commissioni, hanno ricordato che già il 9 e il 24 settembre avevano inviato delle comunicazioni alla Casa Bianca in cui si chiedeva di fornire volontariamente la documentazione relativa alla oramai famosa telefonata del 25 luglio tra Trump e Zelensky, oltre a tutto il materiale ad essa collegato.

Le due richieste sono però state entrambe ignorate, costringendo così Elija Cummings, Adam Schiff e Eliot Engel, che si sono dichiarati profondamente dispiaciuti del fatto che il presidente Trump li abbia messi - con la stessa nazione - in tale posizione, ad emettere un mandato nei confronti della Casa Bianca.

L'addetta stampa della Casa Bianca Stephanie Grisham ha minimizzato la citazione, dicendo che questa "non cambia nulla".

Da ricordare che anche al vicepresidente Mike Pence è stato chiesto di chiarire ufficialmente un suo eventuale ruolo nella vicenda Ucraina.