Neanche il tempo per Draghi di rassegnare le dimissioni, che Carlo Calenda ha già pronto il programma elettorale... ovviamente basato sull'agenda Draghi.

Ecco i punti in dettaglio:

  1. rigassificatori e termovalorizzatori;
  2. profonda modifica RDC con agenzie private e perdita dopo un rifiuto;
  3. basta bonus 130% e sussidiopoli;
  4. valutazione dei magistrati;
  5. tempo pieno in tutte le scuole;
  6. no scostamenti di bilancio per finanziare tagli di tasse in deficit;
  7. salario minimo, ma non stabilito nell’entità dalla politica;
  8. chiusura false cooperative;
  9. impresa 4.0; 
  10. formazione permanente ma non irrigidimento mercato lavoro;
  11. accordo di libero scambio USA;
  12. centralizzazione della spesa PNRR in caso di mancata risposta dei comuni e delle regioni;
  13. spese per la difesa in linea con obblighi NATO;
  14. transizione ecologica ma evitando furori ideologici antindustriali;
  15. sì alla concorrenza.

E non è finita qua, perché c'è anche quella che lui definisce un'extra agenda:

  • limitazione della possibilità di ricorso ai TAR e del potere interdittivo di ANAC e authority varie;
  • apertura di un cantiere costituzionale per arrivare al monocameralismo e revisione del federalismo;
  • legge elettorale proporzionale con sbarramento alto;
  • cessione Alitalia e ILVA; 
  • liberalizzazione servizi pubblici locali e gare per gestione sistema idrico basate su investimenti sulla rete.

Queste, secondo Calenda sono le cose concrete da fare. 

Il programma di Calenda, pur con qualche inciampo costituzionale quasi sicuramente certificato e convalidato da Confindustria, prevede un'involontaria nota comica quando il noto bastonatore social delle idee altrui cita la cessione di Alitalia e Ilva, dimenticandosi che proprio lui le aveva già cedute, entrambe, alcuni anni fa. Ma, si sa, il passato è passato e l'Italia è notoriamente un Paese senza memoria.

Stabilito il programma, chi imbarcherà Calenda nella sua impresa? Sicuramente i transfughi di Forza Italia. Non appena venuto a sapere delle dimissioni di Mariastella Gelmini, le dichiarazioni della ex forzista sono diventate i contenuti del suo account social. Probabilmente, stessa attenzione verrà destinata a Brunetta, che da Forza Italia si è dimesso questa mattina. Azione, il partito di Calenda, sembra per loro la meta più ovvia nel caso fossero in cerca di un seggio anche nella prossima legislatura.

Stabiliti i parametri del calendiano doc, con chi si presenterà alle elezioni Azione, oltre che con +Europa, il partito della Bonino? Questo è un vero rebus, perché la stralunata legge elettorale pensata ad hoc dal fido Rosato per favorire le sorti di Matteo Renzi, suggerisce ai partiti di presentarsi in coalizione per ottenere un maggior numero di seggi. 

Così, il problema delle alleanze sarà il vero giallo oppure la nota comica che farà da sfondo alle prossime politiche, anche in base agli strascichi e alle dichiarazioni delle ultime settimane di legislatura, la cui fine improvvisa è stata per alcuni una specie di doccia fredda, perché adesso si ritrovano in mare aperto, a nuotare senza meta verso un approdo, o un'imbarcazione, che non c'è... ogni riferimento a Di Maio (e Renzi) è assolutamente voluto.