Il Cincinnati Prehospital Stroke Scale (CPSS) è una scala di valutazione medica impiegata per diagnosticare la presenza di ictus in un paziente da parte del personale sanitario e dei soccorritori che operano nella fase ospedaliera e pre-ospedaliera. La scala offre una valutazione (espressa in termini di normalità e anormalità) di tre aspetti:
mimica facciale
invitare il paziente a sorridere o mostrare i denti:
- normale se entrambi i lati del viso si muovono allo stesso modo;
- anormale se un lato del viso si muove in modo diverso dall'altro;
spostamento delle braccia
invitare il paziente a chiudere gli occhi e sollevare le braccia:
- normale se entrambi gli arti si muovono allo stesso modo;
- anormale se un arto cade o si muove in modo diverso dall'altro;
linguaggio
invitare il paziente a pronunciare una frase:
- normale se il paziente pronuncia correttamente la frase;
- anormale se il paziente sbaglia le parole, le strascica o è incapace di parlare.
Pazienti con un parametro "anormale" su 3 hanno una probabilità del 72% di avere un ictus ischemico; se sono "anormali" tutti e 3 i parametri, la probabilità sale all'85%. Si noti tuttavia che l'assenza di parametri "anormali" non garantisce l'assenza di ictus.
La Glasgow Coma Scale, dall'inglese Scala del coma di Glasgow o Scala di Glasgow o scala GCS (nota anche in medicina come Glasgow Coma Score, "punteggio del coma di Glasgow") è una scala di valutazione neurologica utilizzata per tenere traccia dell'evoluzione clinica dello stato del paziente in coma.
Essa si basa su tre tipi di risposta agli stimoli (oculare, verbale e motoria) e si esprime sinteticamente con un numero che è la somma delle valutazioni di ogni singola funzione (Eye, Verbal, Motor). Il massimo punteggio è 15 (14 nella prima versione proposta della scala) e il minimo 3 che indica un profondo stato di incoscienza.
La scala è stata proposta, nel 1974, dai neurochirurghi Graham Teasdale e Bryan Jennett, professori dell'Università di Glasgow.
La GCS è stata inizialmente utilizzata per valutare il livello di coscienza dopo un trauma cranico; in seguito il suo uso è stato esteso a tutti i pazienti acuti, sia con patologie di natura medica che traumatica.
L'AVPU è una scala di valutazione dello stato di coscienza che viene utilizzata soprattutto nel sistema di soccorso extraospedaliero.
Lo stato di coscienza di un paziente, tramite AVPU, è il primo fattore che viene preso in considerazione; nonostante ciò, la scala è utilizzata specificamente per la valutazione neurologica da eseguirsi al punto D dell'ABCDE attraverso la risposta del paziente agli stimoli esterni indotti dal soccorritore.
Lo stato di coscienza non è da confondere con lo stato di consapevolezza: un paziente infatti può essere cosciente e responsivo (alert) ma non essere consapevole, ad esempio, di dove si trovi.
AVPU è un acronimo le cui lettere stanno a significare Alert, Verbal, Pain, Unresponsive e identificano ognuna uno stadio di coscienza diverso in base al tipo di stimolo necessario per evocare una risposta da parte del paziente.
Alert (vigile): il paziente è sveglio e cosciente; questo stato viene valutato positivamente se il paziente riesce a rispondere in maniera chiara a semplici domande quali "Cosa è successo?" o "Come si chiama?".
Verbal (verbale): il paziente risponde anche muovendo gli occhi o con atti motori ma solo a stimoli verbali, ovvero se chiamato, mentre senza stimoli risulta confuso o assopito.
Pain (dolore): il paziente non risponde agli stimoli verbali ma soltanto agli stimoli dolorosi, scuotendo (nel paziente non traumatizzato) e/o pizzicando la base del collo.
Unresponsive (senza risposta): in questo stadio il paziente non risponde né agli stimoli verbali né a quelli dolorosi e risulta quindi completamente incosciente.
Dott. Mirco Magri