Questa è la nota con cui Palazzo Chigi ha commentato la visita di sabato di Giorgia Meloni in Israele:
"A seguito della partecipazione al Vertice per la Pace del Cairo, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è recato [sic!, ndr] in Israele per portare un messaggio di solidarietà e vicinanza dell'Italia dopo il tragico attentato terroristico di Hamas contro civili inermi lo scorso 7 ottobre.Il colloquio con il Primo Ministro, Benjamin Netanyahu, è stato un'occasione per avere un aggiornamento sulla situazione e fare il punto alla luce della Conferenza del Cairo.Il Presidente del Consiglio, nel ribadire il pieno diritto di Israele a difendersi secondo il diritto internazionale e a vivere in pace, ha sottolineato l'importanza di garantire l'accesso umanitario a Gaza e una prospettiva di pace per la regione".
In base a quanto comunicato nella nota, Giorgia Meloni ritiene che sterminare i 2,3 milioni di civili residenti a Gaza, prigionieri di Israele
- a cui vengono negati cibo, acqua, elettricità, carburante, comunicazioni, medicine
- a cui vengono impedite cure e assistenza medica e sottoposti al rischio concreto di epidemie
- a cui vengono negati rifugi/aree sicure per sottrarsi ai bombardamenti
equivalga, da parte dello Stato ebraico, difendersi secondo il diritto internazionale.
Una "difesa" che è costata fino ad ora la morte di 4.137 palestinesi ed il ferimento di altri 13mila nella Striscia, oltre alla morte di 81 palestinesi ed il ferimento di altri 1.300 in Cisgiordania. Al numero dei morti di Gaza va poi aggiunto anche quello dei dispersi, che è arrivato intorno ai 1.500. Tra i palestinesi uccisi da Israele, i miliziani di Hamas saranno forse un centinaio? Il resto sono civili, di cuiun terzo bambini, e per la metà donne e bambini. E questo, secondo Meloni significa difendersi secondo il diritto internazionale.
Per quanto riguarda gli aiuti umanitari, sabato sono stati fatti entrare a Gaza 20 camion, oggi 17, mentre Israele continua a bombardare la Striscia da nord a sud, pertanto anche l'area a sud del Wadi Gaza, definita in precedenza da Israele come zona sicura.
Tutto questo in risposta all'attacco portato il 7 ottobre dai miliziani di Hamas nel sud di Israele, dove sono stati uccisi 1.400 israeliani, tra cui anche alcune persone di altre nazioni o con doppio passaporto.
Queste alcune delle condizioni che lo Statuto della Corte Penale Internazionale dell'Aia (1998), all'articolo 8, in un conflitto indica come crimini di guerra:
- omicidio volontario;
- cagionare volontariamente grandi sofferenze o gravi lesioni all'integrità fisica o alla salute;
- vasta distruzione e appropriazione di beni non giustificata da necessità militari e compiuta illegalmente ed arbitrariamente;
- presa di ostaggi.
- dirigere deliberatamente attacchi contro la popolazione civile in quanto tale o contro civili che non prendono direttamente parte alle ostilità;
- dirigere deliberatamente attacchi contro beni civili, cioè beni che non siano obiettivi militari;
- dirigere deliberatamente attacchi contro personale, installazioni materiale, unità o veicoli utilizzati nell'ambito di una missione di soccorso umanitario o di mantenimento della pace, in conformità della Carta delle Nazioni Unite, nella misura in cui gli stessi abbiano diritto alla protezione accordata ai civili o a beni civili secondo il diritto internazionale dei conflitti, armati;
- lanciare deliberatamente un attacco nella consapevolezza che avrà come conseguenza incidentale la perdita di vite umane tra la popolazione civile o lesioni a civili o danni a proprietà civili, ovvero danni estesi, duraturi e gravi all'ambiente naturale che siano manifestamente eccessivi rispetto al complessivo concreto e diretto vantaggio militare previsto;
- attaccare o bombardare, con qualsiasi mezzo, città, villaggi, abitazioni o costruzioni che non siano difesi e che non costituiscano obiettivi militari;
- dirigere intenzionalmente attacchi contro edifici dedicati al culto, all'educazione, all'arte, alla scienza o a scopi umanitari, contro monumenti storici, ospedali e luoghi dove sono riuniti i malati ed i feriti, purché tali luoghi non siano utilizzati per fini militari;
- dichiarare che non sarà dato quartiere;
- utilizzare armi, proiettili, materiali e metodi di combattimento che per loro natura causano mali superflui o sofferenze inutili o che per loro caratteristiche intrinseche colpiscano in modo indiscriminato in violazione del diritto internazionale dei conflitti armati, a condizione che tali armi, proiettili e materiali siano oggetto di un divieto generalizzato e rientrino tra quelli elencati in un allegato al presente Statuto, annesso a mezzo di un emendamento adottato in conformità delle disposizioni in materia contenute negli articoli 121 e 123;
- utilizzare la presenza di un civile o di altra persona protetta per evitare che taluni siti, aree o forze militari divengano il bersaglio di operazioni militari;
- dirigere intenzionalmente attacchi contro edifici, materiali, unità di assistenza, mezzi di trasporto sanitari e personale sanitario che usino, in conformità con il diritto internazionale, gli emblemi distintivi delle Convenzioni di Ginevra;
- affamare intenzionalmente, come metodo di guerra, i civili, privandoli dei beni indispensabili alla loro sopravvivenza, compreso impedire volontariamente l'arrivo dei soccorsi come previsto dalle Convenzioni di Ginevra...
Pertanto, se Hamas può essere accusata di aver commesso dei crimini di guerra, è altrettanto evidente che Israele ha commesso e sta commettendo dei crimini di guerra.
Pertanto, come ha fatto Giorgia Meloni, far intendere che quanto sta facendo lo Stato ebraico equivarrebbe a difendersi secondo il diritto internazionale, non è solo becera ignoranza, bensì precisa volontà di condividere un crimine di guerra che, in base a quanto sta accadendo a Gaza, può sicuramente essere considerato un genocidio.
Ovviamente, Meloni è complice nel promuovere un genocidio, ma non in mio nome.