(di Vincenzo Petrosino, Salerno)  Chi frequenta Facebook e ha molti amici ed è iscritto a molti gruppi ha certamente avuto la "triste esperienza" di essere bloccato continuamente  non appena si pubblicano su siti di amici articoli vari.

La cosa simpatica è che spesso arrivano avvisi perché l'account non è verificato e per scrivere di temi di importanza sociale e scientifica bisogna essere accreditati.

L'accreditamento consiste nell'inviare copia del documento e altre informazioni a Facebook.

Purtroppo anche se l'account è verificato, Facebook, probabilmente in automatico, limita comunque la possibilità di diffusione di articoli, anche se "personali" e provenienti da altre testate giornalistiche o social.

Tutto questo è molto imbarazzante e asfissiante, assimilabile ad una vera e propria censura.

Facebook è, pertanto, "controllato" e può controllare la diffusione o meno di notizie di qualsiasi natura, può bloccare utenti, finendo così  per avere un ruolo da protagonista e  da arbitro in caso di malcontento politico, guerre o altro.

Potrebbe anche indirizzare l'attenzione dell'opinione pubblica verso alcune scoperte piuttosto che altre o verso alcuni prodotti piuttosto che altri.

Abbiamo già  eccessivi  controlli per divenire schiavi di Facebook.

Tra l'altro oggi Facebook, per la sua immediatezza e diffusione, è spesso usato anche impropriamente per inviare messaggi a volte anche importanti, di varia natura.

Un utente bloccato, quindi, potrebbe non essere in grado di fornire risposte importanti e urgenti... il mezzo, seppure improprio, purtroppo diventa utile in alcune situazioni e per alcune persone...

l'impossibilità nel non poter rispondere è un impedimento grave.

A me è capitato... ho ricevuto alcuni messaggi ai quali non ho potuto rispondere perché, per l'appunto, Facebook aveva deciso di impedirmi  alcune attività per un certo numero di giorni.

Divenire schiavi di un social non è cosa positiva. Purtroppo oggi molti sono schiavi di Facebook che per di più  sta  arricchendo a dismisura i suoi ideatori.

Sono riuscito ad ottenere delle risposte, ma sempre vaghe. Gli operatori comunque possono poco o nulla, poiché i blocchi praticamente sono robotizzati, non esiste una redazione costituita da persone... spesso è inutile ogni protesta o messaggio. Così, paradossalmente, mi è capitato di non avere accesso alle mie stesse pagine, neppure per aggiungere un link che rimandasse ad articoli "personali" , oltretutto a carattere scientifico.

Che Facebook stia mettendo il bavaglio alla democrazia? 

https://www.ilfoglio.it/tecnologia/2018/01/23/news/facebook-democrazia-zuckerberg-ammette-rischi-murdoch-174713/