Sin da Gennaio 2020, tutto il mondo si trova costretto ad dover fronteggiare una pandemia che ha portato con se oltre che tanti morti anche gravi disagi, sia economici che sociali. Un evento di queste dimensioni e così grave forse non si vedeva dalla seconda guerra mondiale, non paragonabile con i morti (circa 80 milioni nella WWII contro poco meno di 2 milioni di COVID-19) ma con effetti molto simili a livello sociale o almeno questo è la sensazione comune, contributo anche dei mass media. 

Le misure per contrastare il virus sono state svariate, dall’Italia agli USA tutte con un minimo comune moltiplicatore ovvero il Lockdown, tutto chiuso salvo i beni di prima necessità e divieto di uscire salvo autocertificazione (rinascita delle stampanti). Ciò ha creato gravi danni economici e sociali ma al contempo ha risolto momentaneamente la situazione, i contagi si sono abbassati e l’estate è stata salvata. Molte nazioni, tra cui l’Italia hanno dato il ‘via tutti’, a tal punto da agevolare anche gli spostamenti, Bonus Vacanze. 

Tutto andava per il meglio, salvo poi degenerare a fine Settembre e con vari DPCM (3 ad Ottobre nelle prime tre settimane) con misure via via più stringenti, si chiudono i locali considerati non necessari: teatri (ex luogo di cultura), cinema (luogo di intrattenimento) e palestre (luogo di benessere fisico e mentale). Poi altre misure che costringono i locali pubblici, tra cui la chiusura alle 18.
Le conseguenze di questi provvedimenti è visibile a tutti, basta leggere un qualsiasi quotidiano o consultare un profilo qualsiasi di Twitter. 

Quello che a molti sta sfuggendo è il diffondersi di un altro virus, già esistente in Italia ma che adesso sta prendendo il sopravvento. Si tratta di un virus molto grave a livello sociale dato che porta l’individuo contagiato a non assumersi mai le proprie responsabilità e scarica i propri disagi a qualcuno o qualcosa. Questo virus inoltre offusca la mente e non permette di ragionare e agire con chiarezza, perdendo di vista la situazione attuale. 

Da Gennaio ad ora si cerca sempre un capro espiatorio, poveri cinesi che mancava poco alla loro ghettizzazione. 

Da Gennaio a Marzo, l’opinione pubblica era contro la Cina, considerata la patria degli untori a tal punto di evitare di andare ai ristoranti di cucina giapponese (si lo so), come se vivessero tra Cina e Italia. Dopo Marzo ci si è scontrati con i runner, chissà per quale ragione, divenuto quasi un meme e il governo ha vietato loro di svolgere attività fisica. Durante l’estate gli untori sono poi diventanti gli immigrati (porti aperti e scuole chiuse?), come se la Guardia Costiera non controllasse. Importante citare discoteche, locali al centro del dibattito durante l’estate e poi chiuse definitivamente dopo Ferragosto.

Adesso non si parla di untori ma si colpevolizza il governo delle misure prese. Di punto in bianco non si parla più di untori ma addirittura si colpevolizza chi ha preso le misure per la prevenzione, per evitare una crisi generale e il collasso economico. 

Appare chiaro come il dibattito pubblico è abbastanza fluido, si cambia idea come sia cambia canale in tv, ma vi è sempre un aspetto comune: la colpa è sempre di qualcun altro. Ma è effettivamente così?

Considerando gli ultimi atti e manifestazioni nelle maggiori piazze dell’Italia e partendo dal presupposto che tutto ciò che viene pensato e prodotto dalla ragione umana è opinabile, è punto comune che si poteva di meglio in qualsiasi ambito, partendo dal comportamento dei cittadini all’operato del governo. Ma: 

In quanti che si sono lamentati hanno offerto una soluzione o hanno cercato di riparare il danno?

Partendo dall’opposizione al governo italiano, tutti a puntare il dito contro ma in quanti hanno seriamente contribuito proponendo delle misure serie per contribuire all’operato del governo? 
Quanti locali durante l’estate hanno cercato di innovarsi in vista della ‘seconda ondata’? 
Come si pretende di far rispettare delle misure se non sono chiare?

Quello che si è vista è tanta confusione, partendo dal governo e arrivando ai cittadini ma comunque uno spirito collaborativo non si è visto, solo accuse da una parte all’altra. Inoltre il politico ha pensato a fare politica (elezioni subito!) e il cittadino? Dov’è il cittadino attivo che propone e che partecipa alla vita della propria patria? 

Un buon genitore insegna al proprio figlio che quando una persona è in difficoltà è buon senso aiutare non guardare dall’altra parte, né tanto meno giudicarla e disprezzarla. E invece cosa si fa in Italia?

Proprio l’atteggiamento pointfinger ha portato alla diffusione del contagio e sta portando ad un prossimo Lockdown con ulteriori disagi. Ma intanto le soluzioni continuano a mancare, non mancano proteste e atti vandalici! 

Se si vuole affrontare nei modi migliori la situazione, fondamentale è una spirito collaborativo e una grande presa di coscienza da parte di tutto noi. Ad ogni problema vi è una soluzione, puntare il dito non è fra queste e né tanto bene togliersi la mascherina in Camera, giusto Vittorio?