Esteri

Mentre per Sea-Watch è l'ottavo giorno in attesa di un porto sicuro, continuano le traversate dei migranti nel Mediterraneo

Mentre Matteo Salvini continua a ripetere la propria litania anti Ong, è di oggi la dichiarazione "io il permesso di attracco a chi se ne frega delle indicazioni e fa traffico di esseri umani non lo do né adesso né a Natale né a Capodanno", i migranti continuano ad attraversare il Mediterreno.

Mercoledì ne sono sbarcati oltre 50 tra Sicilia e Sardegna, nonostante il decreto sicurezza bis, mentre in queste ore Alarm Phone ha lanciato un'allerta di soccorso per una imbarcazione partita dalla Libia questa notte, con a bordo circa 120 persone, incluse 15 donne e 6 bambini.

"Il motore è in avaria e varie persone stanno male. Urge salvataggio immediato", dicono dalla Ong che, in base a quanto dichiarato, ha informato le autorità italiane e la "cosiddetta" Guardia costiera Libica, che però, al momento, non è ancora intervenuta.

Ma sarebbero addirittura 3 i gommoni in difficoltà in mare, mentre l'aereo Colibrì, secondo quanto riporta Sea-Watch, ne ha individuato uno già affondato!

Nonostante quanto è stato finora propagandato, è ancora una volta sempre più evidente che le partenze dal nord Africa non hanno attinenza alcuna con la disponibilità o meno di navi appartenenti ad Ong.

Intanto, questo è l'ottavo giorno per i migranti a bordo di Sea-Watch 3, il cui equipaggio dice che è "difficile capire le conseguenze del nuovo decreto. Non sappiamo se aspettarci, addirittura, un blocco navale". Naturalmente, la responsabilità di quanto sta accadendo, oltre che all'Italia, è da attribuire anche all'Europa.

Infine, dato che ci sono preti e preti, da segnalare che il parroco di Lampedusa dormirà sul sagrato  della propria chiesa "fin quando i profughi di Sea Watch non scenderanno a terra in un porto sicuro". Un piccolo gesto, ma almeno coerente con il cristianesimo.

Autore Giuseppe Ballerini
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