Nell'udienza di mercoledì 17 agosto, che si è svolta all'interno della sala Nervi, Papa Francesco ha messo al centro della sua catechesi la moltiplicazione dei pani e dei pesci, quella del capitolo 14 del vangelo di Matteo, grazie alla quale «tutti si sono saziati».

Facendo riferimento ai gesti compiuti da Gesù tramite cui benedì e spezzò i pani, Bergoglio ha ricordato  «che sono gli stessi segni che Gesù ha compiuto nell’Ultima Cena; e sono anche gli stessi che ogni sacerdote compie quando celebra la Santa Eucaristia.

La comunità cristiana nasce e rinasce continuamente da questa comunione eucaristica. Vivere la comunione con Cristo è perciò tutt’altro che rimanere passivi ed estraniarsi dalla vita quotidiana, al contrario, sempre più ci inserisce nella relazione con gli uomini e le donne del nostro tempo, per offrire loro il segno concreto della misericordia e dell’attenzione di Cristo. Mentre ci nutre di Cristo, l’Eucaristia che celebriamo trasforma poco a poco anche noi in corpo di Cristo e cibo spirituale per i fratelli. Gesù vuole raggiungere tutti, per portare a tutti l’amore di Dio. Per questo rende ogni credente servitore della misericordia».


Anche al tempo di Gesù, per sfamarsi, era necessario comprare il cibo ed è questo quello che i discepoli suggeriscono a Gesù: «congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare.» Ed il vero miracolo di Gesù è dimostrare che si possono soddisfare i bisogni della gente anche con la condivisione, mettendo a disposizione di tutti, in comunione, ciò che si ha, si crea l'abbondanza.

Ed in funzione di questo Papa Francesco ha concluso la catechesi rivolgendosi al Signore «perché ognuno di noi possa essere strumento di comunione nella propria famiglia, nel lavoro, nella parrocchia e nei gruppi di appartenenza, un segno visibile della misericordia di Dio che non vuole lasciare nessuno nella solitudine e nel bisogno, affinché discendano la comunione e la pace tra gli uomini e la comunione degli uomini con Dio, perché questa comunione è la vita per tutti».