"Se la direzione del 3 maggio darà il via libera al confronto con il Movimento Cinque Stelle, penso sia giusto che l'eventuale esito finale di questo lavoro venga valutato anche dalla nostra base nei territori con una consultazione."

Questo è quanto aveva ripetuto ieri il segretario del Partito Democratico Maurizio Martina in una intervista rilasciata alla giornalista Maria Latella.

Parole quanto mai inutili. Infatti, qualche ora più tardi Matteo Renzi si faceva intervistare alla trasmissione Che Tempo che Fa, condotta da Fabio Fazio, dicendo che il Pd non avrebbe mai fatto alcun accordo con i 5 Stelle. Questo è, in sintesi, ciò che ieri sera ha detto il senatore Renzi in tv.

Quello che è accaduto, seppure per certi versi scontato, riassume le molte anomalie che caratterizzano il nostro Paese ed il supposto sistema democratico che ci viene detto ne costituisce le fondamenta.

Il senatore semplice, come lui stesso si è definito, Matteo Renzi ha preteso di farsi intervistare da Fabio Fazio. Da servo sciocco e poco avveduto, oltre che poco intelligente, Fabio Fazio si è dimenticato di spiegare perché un senatore qualunque venisse intervistato in prima serata sulla rete ammiraglia della tv pubblica e chi avesse richiesto e per quale motivo tale intervista.

Dato che non è stato spiegato, allo spettatore non del tutto sprovveduto, non resta da credere che Matteo Renzi abbia preteso tale intervista perché preoccupato dalla piega che stava prendendo la trattativa tra Pd e 5 Stelle. Il segretario reggente Martina, in base alla logica e all'interesse dei cittadini - compresi gli elettori del Pd - aveva convocato la direzione del partito per discutere la possibilità di sedersi al tavolo con i 5 Stelle e valutare se ci fossero le condizioni per iniziare una trattativa per siglare un accordo di governo basato su punti ben definiti e concordati... come accade in Germania.

Le truppe renziane avevano già bocciato tale iniziativa e avevano anticipato il loro no in direzione... senza neanche attendere il dibattito, a riprova della loro supposta democrazia. Evidentemente, però, il loro capo non si sentiva tranquillo. Per questo ha preteso di andare in tv e far sapere che qualsiasi dialogo con i 5 Stelle non si farà.

La gravità politica di quando accaduto ieri è dimostrata da come gli organi ufficiali di comunicazione del Partito Democratico riportano la notizia. Quanto è accaduto è riassunto solo in un articolo di Democratica, ripreso dal sito del Pd, in cui viene fatta una rassegna stampa dell'intervista riassunta dai vari media! Il Pd non si è espresso. E si comprende il perché!

Domenica sera, Matteo Renzi ha fatto capire che Maurizio Martina è un fantoccio o almeno doveva essere un fantoccio ai suoi ordini. Martina è stato nominato segretario reggente ma, secondo il padrone del Pd Matteo Renzi, il suo ruolo doveva essere quello di mero esecutore delle sue volontà. Nel momento in cui il padrone ha avuto la sensazione che Martina, da servo fosse diventato realmente segretario del partito, allora ha ritenuto necessario intervenire per rimettere le cose a posto. D'altra parte Renzi ha un suo piano ed ha un preciso disegno di come dovrà essere il futuro dell'Italia. Martina poteva sconvolgere o ritardare tale disegno, pertanto per Renzi è stato necessario intervenire.

Facendo ricorso alla sue armi migliori, arroganza e menzogna, Matteo Renzi con la sua intervista ha sfiduciato il segretario Martina e ha ridicolizzato il Pd, dimostrando nei fatti che non è più un partito, ma semplicemente "roba sua"... un partito personale alla stregua di Forza Italia.

Inutile chiedersi se Renzi, assetato di potere, sia o meno un caso umano o un caso psichiatrico, se a Martina sia rimasta o meno un po' di dignità per rassegnare le proprie dimissioni, se chi è iscritto al Pd abbia capito la gravità di quanto accaduto, se la Rai appartenga al pubblico o al Pd... sono domande inutili perché non avranno risposta.

Per la cronaca è invece utile aggiungere la reazione dei 5 Stelle all'intervista di Renzi.

Perfetto il ritratto di Matteo Renzi "disegnato" da Massimo Bugani, portavoce grillino al consiglio comunale di Bologna e candidato sindaco al Comune di Bologna alle ultime elezioni...



Questo, invece, il commento di Luigi Di Maio che preannuncia anche "novità" nella giornata odierna...