Alternative für Deutschland, (AfD) Alternativa per la Germania è un partito politico tedesco euroscettico di estrema destra fondato nel febbraio del 2013 in vista delle elezioni federali: il partito propone l'indizione di referendum popolari per approvare il recupero di sovranità da parte degli stati membri dell'Unione Europea, l'uscita dall'Euro della Germania e la possibilità di creare unioni monetarie alternative e parallele.
L'AfD disapprova il matrimonio omosessuale così come le adozioni per coppie dello stesso sesso, si oppone all'aborto ed è contro politiche "gender", come ad esempio l'incentivazione delle quote rosa, l'equiparazione tra i sessi e le cattedre universitarie sugli studi di genere.
Oltre a voler rivedere in senso restrittivo la legislazione tedesca in materia di diritto di asilo, è stato accusato di negazionismo, antisemitismo, razzismo, e per l'intenzione di attenuare le responsabilità della Germania nazista in relazione all'olocausto.
A rappresentare l'AfD a Milano è il suo portavoce, Jörg Meuthen.
L'europarlamentare Olli Kotro rappresenta il Perussuomalaiset, il partito dei Veri Finlandesi, antieuropeista e nazionalista. Sul piano della politica fiscale, quello dei Veri finlandesi è da considerarsi un partito di sinistra, mentre su quello dei valori etici è un partito di estrema destra che promuove un nazionalismo su base etnica.
Simile al precedente è il Partito del Popolo Danese, rappresentato da, Anders Vistisen, che in economia è a favore dello Stato sociale e di politiche redistributive del reddito, mentre è decisamente tipico dell'estrema destra il modo in cui si pone nei confronti dell'immigrazione, in special modo quella proveniente da Paesi musulmani.
Quella danese e quella finlandese, per semplificare, si possono catalogare come esperienze simili, che fanno venire in mente la sinistra missina di Rauti, senza però trascurare la componente nazionalista che li caratterizza.
L'AfD è un partito che si è affermato in Germania soprattutto strizzando l'occhio ai movimenti neonazisti e basando il proprio successo elettorale sul nazionalismo tedesco.
La Lega di Salvini ha organizzato a Milano la presentazione di un'alleanza con queste forze politiche finalizzata alla costituzione di un gruppo al parlamento europeo, che dovrebbe rappresentare il "cambiamento" dell'Europa, con la promozione di politiche che ostacolino l'integrazione e favoriscano la crescita tramite l'aumento della spesa.
Sul piano culturale ed etico, le posizioni di estrema destra della Lega sono coincidenti con quelle dei suoi alleati europei, sul piano economico, le posizioni di danesi e finnici - che si richiamano più a quelle di estrema sinistra - non paiono avere una corrispondenza con le politiche iperliberiste di Salvini (vedi la flat tax).
Queste quattro persone si sono riunite oggi a Milano su invito della Lega, per quella che è stata definita come conferenza internazionale, denominata "Verso l’Europa del Buonsenso!", per lanciare una visione unitaria della destra, estremista, in vista delle prossime elezioni europee.
La Lega di Salvini, almeno stando ai sondaggi, è un partito che rappresenta in Italia oltre il 30% dell'elettorato. Gli altri "alleati", nei loro rispettivi Paesi, si attestano tra il 15% e il 20%.
Quanto possa essere rappresentativa per una svolta europea questa alleanza è difficile dirlo, anche perché alla riunione odierna non hanno partecipato Marine Le Pen e neppure Viktor Orban, il cui partito in Europa fa parte ad oggi del gruppo del PPE.
Al di là delle posizioni anti migranti, non sembra che i rappresentanti dell'estrema destra europea abbiano una coincidenza di vedute su come impostare le prossime politiche in Europa. Probabilmente, ottenere il consenso per promuovere politiche anti-migranti (come se quelle in vigore adesso potessero essere definite pro migranti) può essere un elemento sufficiente per raccogliere consensi, ma che poi questo nuovo gruppo, al di là di sapere chi effettivamente ne farà parte, possa promuovere delle politiche economiche unitarie si può già escludere fin d'ora, vista la differenza delle varie componenti.
Ma può darsi che, visti tempi, per ottenere voti sia sufficiente promuovere lo slogan "dagli al migrante" come buonsenso per il consenso.