Il primo passaggio al Congresso della nuova legge voluta da Trump in sostituzione dell'Obama Care doveva essere ieri con la votazione alla Camera dei Rappresentanti.
Nonostante i repubblicani siano in maggiormanza, la loro adesione alla nuova legge voluta da Trump non era così certa, tanto che le trattative con i membri della Casa Bianca sono andate avanti per tutto il giorno fino alla decisione di rinviare il voto.
Voto che, comunque, ci sarà nel pomeriggio di questo venerdì intorno alle cinque del pomeriggio, orario della costa est. Dopo ulteriori discusssioni, visto che non era possibile trovare punti di contatto con i rappresentanti della Camera poco convinti dalle nuove misure sulla sanità, Trump ha deciso il tutto per tutto.
O la Camera dei Rappresentanti voterà il nuovo piano sanitario oppure quello di Obama rimarrà ancora valido, nonostante sia stato criticato per sette anni dai repubblicani eletti al Congresso. I democratici voteranno compattamente contro, non sono previste defezioni. Che cosa accadrà tra i repubblicani è difficile dirlo. L'incertezza è tanta.
In ogni caso, anche se il provvedimento riuscisse a passare è ancora più improbabile che poi possa essere approvato al Senato dove il numero di democratici e repubblicani quasi si equivale ed anche in quell'aula molte sono le perlessità tra i membri repubblicani, alcuni dei quali tra i più critici oppositori del tycon newyorkese.
Questo voto è importante perché è il primo passaggio al Congresso di una legge voluta da Trump. Nonostante la Casa Bianca abbia fatto alcune modifiche alla legge, queste non sono state ritenute sufficienti. Pertanto, da passaggio trionfale, questo primo provvedimento di Trump rischia di trasformarsi in disastro colossale, anche in base al fatto che Camera e Senato avevano dichiarato di poter licenziare un nuovo disegno di legge di assistenza sanitaria entro l'8 aprile, data in in cui il Congresso andrà in vacanza per due settimane.
In un recente sondaggio, il nuovo piano sanitario di Trump riscuote solo il 17 percento dei consensi, mentre il 56 percento degli americani è contrario.
Nel frattempo, Donald Trump si è "consolato" concedendo l'autorizzazione per la realizzazione dell'oleodotto Keystone, per trasportare petrolio dal Canada agli stati del Golfo del Messico, ribaltando il divieto imposto da Obama e negando le precedenti battaglie degli ambientalisti.