Sabato, l'agenzia Irna ha fornito il motivo ufficiale per cui la petroliera britannica Stena Impero, insieme ai suoi 23 membri dell'equipaggio - 5 tra russi, lettoni, filippini e 18 indiani - è stata sequestrata venerdì e condotta dalla Guardia rivoluzionaria in un porto iraniano.

In base a quanto dichiarato da Allahmorad Afifipour, direttore generale dei Porti e della navigazione marittima della provincia di Hormuzgan, la petroliera britannica avrebbe avuto una collisione con un peschereccio, nonostante gli avvertimenti via radio del capitano di quest'ultimo.

Quindi, l'intervento della Guardia rivoluzionaria sarebbe stato richiesto per investigare su quanto accaduto. Per questo motivo, la Stena Impero sarebbe stata condotta nel porto di Bandar Abbas e l'equipaggio confinato a bordo per ragioni di sicurezza.

L'armatore non è stato in grado di raggiungere l'equipaggio per avere un riscontro su quanto riportato dalla autorità iraniane.

Il ministro degli Esteri britannico, Jeremy Hunt, ha dichiarato che il sequestro è stato effettuato da quattro unità militari con l'ausilio di un elicottero. Inoltre, ha espresso la propria irritazione e quella dell'intero Governo britannico per quanto accaduto, escludendo però al momento qualsiasi opzione militare, cercando di risolvere la vicenda per vie diplomatiche.

Di tutt'altro avviso il presidente degli Stati Uniti, con i militari americani che hanno dichiarato di voler attuare delle misure per salvaguardare il transito delle navi nel Golfo Persico, nello Stretto di Hormuz, in quello di Bab el-Mandeb e nel Golfo di Oman.


Questa mattina, il ministro degli Esteri Mohammad-Javad Zarif in visita ufficiale in Venezuela, al suo arrivo a Caracas ha commentato così - secondo quanto riportato dal'agenzia Irna - l'attuale situazione internazionale e quella in Iran.

"La presenza degli Stati Uniti in ogni parte del mondo è destabilizzante, perché le sanzioni statunitensi mettono in difficoltà le persone, ostacolando lo sviluppo economico e spianando la strada all'estremismo e al terrorismo.

La resistenza del popolo venezuelano contro i comportamenti interventisti degli Stati Uniti è molto importante per noi e per tutte le nazioni.

I venezuelani possono vivere insieme senza l'intervento degli Stati Uniti".

Alla domanda su quanto dichiarato dal vicepresidente degli Stati Uniti Mike Pence secondo il quale la sua visita in Venezuela avrebbe un impatto destabilizzante, Zarif ha risposto che gli Stati Uniti provocano instabilità e insicurezza ovunque si trovino, come è dimostrato dalla situazione nel Golfo Persico, e da quelle in Medio Oriente, in America latina e Sud America.