Era tranquillo il ministro per le infrastrutture ed i trasporti, Graziano Delrio: lo sciopero dei controllori di volo (indetto dalle sigle sindacali Unica e Ampcat) era stato differito di 8 ore.

Si era ritagliato così il tempo necessario per le dovute contromisure, prima tra tutti l'informativa per gli utenti.

E invece no, i sindacati ricorrono d'urgenza al Tar che dà loro ragione, non ravvisando motivazioni gravi da peter inibire il diritto di sciopero e revocando di fatto l'ordinanza del ministro.

Tutti a casa, quindi domani. A parte quei malcapitati che dovrebbero viaggiare e che molto probabilmente dovranno prepararsi all'ennesimo calvario con bivacco in aeroporto in attesa di un qualche possibile volo.

Del resto le compagnie aeree, diciamo così, vista l'ordinanza non si sono attrezzate, e non hanno più il tempo materiale per garantire le coperture delle tratte.

Domani quindi (ma questo in Italia vale per molte molte cose) non si vola