30 miliardi di dollari in meno. Questa la cifra, che peserà sui conti del colosso cinese per i prossimi due anni, quantificata dall'amministratore delegato di Huawei, Ren Zhengfei, in una dichiarazione pubblica rilasciata dal quartier generale di Shenzhen.

Pertanto, per il 2019 e per il 2020, Huawei prevede un fatturato di circa 100 miliardi di dollari all'anno, rispetto ai 105 del 2018. A febbraio, però, la società aveva previsto un fatturato di 125 miliardi di dollari già per l'anno corrente.

L'impatto del bando statunitense sulle vendite degli smartphone Huawei è quantificabile in una diminuzione nell'ordine del 40%, ha detto Ren, che però ha aggiunto che le perdite all'estero saranno in parte compensate con la crescita del marchio nel mercato cinese.

Ma la politica di Trump, di contrasto nei confronti di Huawei e della Cina, è anche un'arma a doppio taglio che sta iniziando a colpire gli stessi fornitori HiTech statunitensi. Produttori come Micron Technologies, Qualcomm, Qorvo e Skyworks Solutions hanno elencato Huawei come un importante cliente ed hanno iniziato a rivedere i loro budget di crescita resi noti in precedenza.

Non solo, Huawei è anche proprietaria di numerosi brevetti. Finora, l'azienda cinese era stata "lasca" nella riscossione delle royalties. Ma in futuro sembra che la scelta sarà in senso opposto, tanto che Huawei avrebbe chiesto al colosso americano Verizon il pagamento delle royalties su ben 200 dei suoi brevetti.

E siamo soltanto agli inizi...