La convocazione del CdM per giovedì 9 marzo a Cutro rappresenta un palese ed ingiustificabile affronto che Giorgia Meloni, con arroganza, compie nei confronti dei naufraghi morti pochi giorni fa a qualche decina di metri dalla costa calabrese.

Un oltraggio a quei morti perché fatto con la consapevolezza che:

1.       È in corso una attività di indagine da parte della Procura di Crotone tesa ad accertare, tra l’altro, i perché da parte delle istituzioni italiane non sia stato attivato un intervento di soccorso e salvataggio del caicco con a bordo centinaia di migranti in condizioni di mare proibitive. Questo nonostante la segnalazione di quella imbarcazione in navigazione verso la Calabria con molte persone a bordo, fatta dell’aereo Frontex all’autorità italiana responsabile delle attività di ricerca e soccorso nell’area di sua competenza.

2.      Il governo Meloni, nelle sue prime settimane di vita, ha emesso un decreto per ostacolare deliberatamente le attività di ricerca e soccorso delle navi ONG costringendole ad effettuare un solo intervento di soccorso e salvataggio prima di essere poi costrette a sbarcare i migranti in porti distanti centinaia di miglia marine dal luogo del salvataggio, pena il fermo amministrativo della nave e multe al comando della stessa. Decreto emesso con il chiaro obiettivo di tenere le navi ONG il più lontano possibile e per molto tempo dalle zone di possibili naufragi.

3.      All’odg del CdM di giovedì prossimo ci dovrebbe essere il decreto sui flussi migratori con una componente del governo, la Lega, che ha già ribadito di essere contraria alla accoglienza dei migranti e di pretendere misure più severe e rigide anche nel riconoscere il diritto di asilo ai migranti provenienti da zone di guerra, violenza, carestia. Flussi migratori sui quali proprio in queste ore emergono significativi contrasti all’interno dello stesso governo a proposito del numero di migranti regolari cui concedere il permesso di soggiorno, dal momento che si va dai 500.000 proposti dal ministro Lollobrigida agli 82.705 indicati dal ministro Piantedosi.  Confusione totale!

In questo contesto articolato e complesso Giorgia Meloni sfida le logiche del buonsenso e decide di mostrare i muscoli del suo potere convocando a Cutro il CdM del quale fanno parte anche quei ministri che potrebbero avere una qualche responsabilità diretta per il naufragio e le morti di decine di bambini, donne ed uomini.

Un arrogante affronto alla morte di quegli esseri umani proprio da parte di colei, Giorgia Meloni, che insieme ai suoi ministri dovrebbe sentirsi almeno moralmente responsabile.