Il Commissario Ue per l'Economia, Paolo Gentiloni, ed il suo vice, Valdis Dombrovskis hanno commentato le previsioni economiche di primavera 2020 relative ai vari Paesi dell'Unione, ricordando prima di ogni altra cosa che la pandemia di coronavirus causerà una recessione di proporzioni storiche.

Teoricamente, i due avrebbero potuto anche chiudere qui la loro nota, invece hanno voluto anche specificare le dimensioni della recessione che l'Ue immagina di quasi il -8% nel 2020, per poi crescere intorno al 6% nel 2021. L'andamento è pressoché analogo sia per i Paesi della zona euro che per l'Unione nel suo complesso.

"Lo shock per l'economia dell'UE è simmetrico, poiché la pandemia ha colpito tutti gli Stati membri, ma secondo le previsioni sia il calo della produzione nel 2020 (dal -4¼ percento in Polonia al -9¾ percento in Grecia) che l'ampiezza del rimbalzo nel 2021 saranno marcatamente diversi. La ripresa economica di ciascuno Stato membro dipenderà non solo dall'evoluzione della pandemia in quel determinato paese, ma anche dalla struttura di ciascuna economia e dalla capacità di ognuna di rispondere con politiche di stabilizzazione. Data l'interdipendenza delle economie dell'UE, la dinamica della ripresa in ciascuno Stato membro inciderà anche sul vigore della ripresa degli altri Stati membri".

Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo per Un'economia al servizio delle persone, ha dichiarato: "In questa fase possiamo delineare soltanto in modo approssimativo la portata e la gravità dello shock da coronavirus per le nostre economie. Le ricadute immediate per l'economia globale saranno molto più gravi di quelle della crisi finanziaria, ma la profondità dell'impatto dipenderà dall'evoluzione della pandemia e dalla nostra capacità di riprendere in sicurezza l'attività economica e di ricominciare a crescere successivamente. Lo shock è simmetrico: tutti i paesi dell'UE ne sono colpiti e, secondo le previsioni, quest'anno saranno tutti in recessione. L'UE e gli Stati membri hanno già concordato misure straordinarie per attenuare l'impatto. La nostra ripresa collettiva dipenderà da risposte costanti, forti e coordinate a livello nazionale e dell'UE. Insieme siamo più forti."

Paolo Gentiloni, Commissario europeo responsabile per l'Economia, ha dichiarato: "L'Europa sta subendo il più forte shock economico dalla Grande depressione. Sia la gravità della recessione che il vigore della ripresa saranno disomogenei, condizionati dalla velocità alla quale sarà possibile revocare le misure di sospensione delle attività, dall'importanza di servizi come il turismo in ciascuna economia e dalle risorse finanziarie di ciascun paese. Tali disparità rappresentano una minaccia per il mercato unico e per la zona euro, ma possono essere attenuate attraverso un'azione europea decisa e congiunta. Dobbiamo essere all'altezza di questa sfida."

E per l'Italia come andrà? Ovviamente più che male.

Nel 2020 il coronavirus, con il Pil a -9,5, spingerà il deficit italiano all'11% dall'1,6% del 2019. Nel 2021 calerà al 5,5%. Il debito invece, "stabile" al 134,8% nel 2019, raggiungerà il 159% nel 2020 e scenderà al 153,5% nel 2021. L'avanzo primario sarà negativo per la seconda volta dall'adozione dell'euro, pesando fortemente sul debito nel 2020.