Il Premio Sacharov per la libertà di pensiero, assegnato per la prima volta nel 1988 a Nelson Mandela e ad Anatolij Marčenko, costituisce  il massimo riconoscimento che l’Unione europea (UE) conferisce a chi ha combattuto in  favore dei diritti dell’uomo. È attribuito a singoli, gruppi e organizzazioni che abbiano contribuito in modo eccezionale a proteggere la libertà di pensiero.

Quest’anno il premio è stato assegnato a Mahsa Amini, conosciuta anche come Zina o Jîna Emînî, che fu arrestata il 13 settembre 2022 dalla polizia religiosa nella capitale iraniana (dove si trovava con la sua famiglia in vacanza) a causa della mancata osservanza della legge sull'obbligo del velo, in vigore dal 1981 (poi modificata nel 1983) per tutte le donne nel Paese, sia straniere che residenti.

Dopo essere stata arrestata per aver indossato l'hijab in modo sbagliato (considerato troppo allentato) e condotta presso una stazione di polizia, la giovane è in seguito deceduta in circostanze sospette il 16 settembre, dopo tre giorni di coma, suscitando l'indignazione dell'opinione pubblica.  

“Sono molto felice per l’assegnazione del premio Sacharov 2023, annunciato dalla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, per la libertà di pensiero, assegnato a Mahsa Amini e al movimento di protesta iraniano Donna, vita e libertà”, ha dichiarato il Senatore di Fratelli d’Italia Marco Scurria segretario della commissione Politiche Europee.

Scurria ha proseguito prosegue: “La consegna del premio è un atto simbolico importante, ma occorre che l’Unione Europea faccia quanto prima pressioni sull’Iran stato antagonista della democrazia, regista e finanziatore del gruppo terroristico di Hamas. Lo Stato iraniano rappresenta inoltre un preoccupante pericolo sulla questione nucleare Impensabile infatti concedere la possibilità di possedere una bomba atomica a chi gestisce il proprio Paese con violenza spietata e violazioni dei diritti umani e della dignità della persona”.