Non è un esempio, né un modello da seguire. Ex sindacalista dal passato sovversivo, intraprende una stramba lotta: suggestionare la clientela sulla cattiva qualità dei prodotti che gli passano in cassa e sensibilizzarla sugli effetti che il consumismo produce sugli esseri umani. I suoi bersagli preferiti sono le merci, i libri, la televisione, la pubblicità, gli slogan.
L’azienda — nello specifico i supermercati BellaGente — lo mantiene in organico come il cattivo esempio da non imitare e per questo lo persegue con sospensioni e multe. Canapone è il dipendente col più alto numero di provvedimenti disciplinari e subisce quotidianamente un “mobbing moderato”.
A causa del diverbio con la nota attrice e cliente del supermercato, Lorena Delon, una scenata ripresa da vari cellulari, la vicenda finisce in rete. Il caso regala a Leopoldo una sterile notorietà. Giornali, interviste, radio, televisione: Canapone vive di luce riflessa, ora è un personaggio, cioè quella figura che non si capisce di cosa si occupi o che cosa sappia fare, ma ha raggiunto la fama. L’azienda scopre che le sue provocazioni fungono da veicolo promozionale.
La vita di Leopoldo all’interno del punto vendita cambia: pause a ripetizione, il comodo ruolo di accoglienza, tolleranza, permessi concessi, pacche sulla spalla, amicizie e quel ruolo di provocatore che perde di autenticità.
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Spazio Sferocromia, via Ippolito Pindemonte 30b, Roma