Sappiamo che i coniugi si sposano «nel Signore» (1Cor 7,39), come Sue membra, e il loro matrimonio è elevato a sacramento, segno efficace della misericordia che contiene e manifesta la nuova alleanza, l’unione di Cristo-Sposo e della Chiesa-Sposa. Sposarsi “in Cristo e nella Chiesa”, secondo san Giovanni Paolo II, non significa semplicemente scambiarsi davanti a Dio una promessa umana di amore per chiedere il Suo aiuto e la Sua protezione. Essa significa lasciarsi avvolgere dalla misericordia e dalla fedeltà di Dio, fino al punto da impegnarsi a vivere l’amore sponsale, sempre con l’aiuto della Grazia, perché non è possibile con le sole risorse umane, abbracciando la logica della fedeltà di Dio. Ed è proprio questo che rende quella relazione di amore, vissuto “in Cristo e nella Chiesa”, un segno sacramentale, cioè espressione e manifestazione, dell’amore con cui Dio misericordioso ama l’umanità e Cristo ama la Chiesa, anche quando essa diventa una sposa infedele. Il matrimonio indissolubile - segno visibile della misericordia, come gli altri sei sacramenti -, è un simbolo reale dell’evento della salvezza proiettata all’incontro futuro con Cristo - Sposo delle nozze eterne.

Impegnati a vivere nella prospettiva del futuro incontro con lo Sposo e il dono dell’indissolubilità del loro matrimonio, i coniugi possono riscoprire tutti giorni il volto misericordioso di Dio. L’indissolubilità del sacramento delle nozze permette agli sposi di intravvedere qualcosa di più grande e di più importante delle cose che già conoscono, e cioè la verità di “Dio Amore e Misericordia” che crea, dona e si dona agli sposi.

È necessario che tutti i battezzati sentano il dovere fondamentale di riaffermare con forza la dottrina dell’indissolubilità del matrimonio a quanti, ai nostri giorni, ritengono difficile, o addirittura impossibile, legarsi ad una persona per tutta la vita e a quanti sono travolti da una cultura, che rifiuta l’indissolubilità matrimoniale e che deride apertamente l’impegno degli sposi alla fedeltà.

San Giovanni paolo II ci ricorda ancora che l’indissolubilità del matrimonio è sempre frutto della misericordia di Dio. Il matrimonio indissolubile è segno sacramentale e dono prezioso del regno di Dio che viene. Tanto è vero che il matrimonio è sacramento sponsale e «mistero grande» (Ef 5,32). Infatti, il matrimonio come sacramento è presente nello straordinario “disegno sponsale” di “Dio Amore-Misericordia”. Esso viene descritto con una bellezza unica sin dall’inizio della Bibbia, che si apre con la creazione dell’uomo e della donna, ad immagine e somiglianza di Dio, e si chiude con la visione delle “nozze dell’Agnello” (Ap 19,9).

San Giovanni Paolo II nell’Esortazione Familiaris Consortio al n. 20, ha indicato già molto bene l’urgenza di ridire la bellezza della verità di un patto che, nell’odierna cultura, sembra affievolirsi se non addirittura offuscarsi. La verità esige innanzitutto un atteggiamento di contemplazione per comprendere quale disegno Dio ha sulla coppia e quale progetto Dio intende realizzare attraverso di essa. Penso che sia importante guardare attentamente e raccogliere la nostra attenzione sulla sorgente del vero amore, e cioè Cristo. Per questo è necessario ribadire la buona notizia della definitività di quell’amore coniugale, che ha in Gesù Cristo il suo fondamento e la sua forza (cf. Ef 5,25). L’urgenza di contemplare il progetto di “Dio Amore-Misericordia”, come scriveva l’arcivescovo emerito Carlo Ghidelli, deriva:

«Anzitutto perché Dio stesso si è compiaciuto dell’opera fatta e “Vide che era bello, molto bello” (Gn 1,31). Persino Dio si ferma estatico dinanzi alla coppia umana, somma espressione della creazione e portatrice dell’immagine di Dio. Persino Dio esprime il suo stupore dinanzi alla coppia umana, l’unica capace di far balenare nel mondo un raggio di quella luce amorosa che è Dio stesso. Persino Dio rimane sorpreso per l’incomparabile bellezza della coppia umana: una bellezza non solo materiale ma anche spirituale, non statica ma dinamica, non effimera ma duratura”».[1]

sac. dott. Gregorio Lydek - ks. prof. dr Grzegorz Lydek



[1]C. Ghidelli, Spiritualità familiare. La famiglia cristiana tra utopia e realtà, elledici, Leumann (To) 2001, p. 37.