In Italia il prezzo del carburante è costituito per il  54% da Iva e accise e,  secondo LaPresse, il peso della tassazione è il più elevato rispetto a quello di altri Paesi.

Anche oggi, nonostante smentite, precisazioni e controlli da parte del Mimit del ministro Urso (Fratelli d'Italia), i prezzi di benzina e diesel continuano ad aumentare, tanto che in autostrada, in modalità self service, si è arrivati a una media di 2,019 euro al litro, secondo i dati ufficiali dello stesso ministero delle Imprese e del made in Italy, aggiornati quotidianamente in base alle comunicazione dei gestori.

In pratica, quanto sta accadendo è una delle tante debacle causate dai provvedimenti surreali del governo Meloni, in questo caso l'assurdo obbligo di esposizione del cartello dei prezzi medi a partire dal 1 agosto che, come era prevedibile e anticipato da chiunque, ha prodotto l'esatto contrario di ciò che auspicava, facendo aumentare senza controllo i prezzi dei carburanti.

Questo è quanto ha dichiarato ieri il sindacato Fegica (Federazione Gestori Impianti Carburanti e Affini):

"Anche questa mattina, per il sedicesimo giorno consecutivo, i prezzi medi dei carburanti comunicati dal Mimit hanno subito un aumento.Il cartello dei prezzi medi, imposto ai distributori dal Governo, nulla ha potuto, né ha mai avuto alcuna possibilità di farlo, contro gli aumenti dei prezzi dovuti ai valori in ascesa dei mercati internazionali dei prodotti.Al contrario si può cominciare ad intravedere il concretizzarsi di quel pericolo di cui l'Antitrust aveva a più riprese informato il Governo: l'esposizione dei prezzi medi non è solo inutile, ma rischia di essere controproducente.C'è quindi bisogno di interventi seri sia in prospettiva, con una riforma strutturale del settore, sia nell'immediato. I prezzi dei carburanti sono ormai al medesimo livello di quando il Governo Draghi decise di tagliare le accise. Lo stesso attuale Governo ha inserito una clausola “taglia accise” collegata però ad un livello di prezzo troppo alta per essere funzionale nelle presenti condizioni di emergenza. E' arrivato il momento che il Governo abbandoni slogan e giustificazioni poco credibili e prenda seriamente in esame l'ipotesi di mettere le mani sulla tassazione dei carburanti, fosse pure temporaneamente.Contrariamente, assuma la piena responsabilità delle sue decisioni senza provare a scaricare nuovamente la colpa su altri e le spieghi ai cittadini/automobilisti".

C'è da aggiungere un'ulteriore nota, sempre fornita da Fegica, per capire l'idiozia del provvedimento voluto dal governo Meloni

"Giorgia Meloni lo ha raccontato in uno dei suoi tanti discorsi in campagna elettorale. Se apri un'azienda (è uguale se gestisci una stazione di servizio) è come giocare ad un videogioco, c'è sempre un livello più difficile. Al primo posto c'è la difficoltà che ti impone lo stato italiano. “Devi superare quello per poter andare avanti”, diceva l'allora deputata Giorgia Meloni oggi presidente del consiglio. E infatti i Gestori degli impianti di carburanti oggi si trovano al livello difficile “Prezzo medio regionale” creato dal governo Meloni per distruggere definitivamente la categoria dei benzinai. E non importa se il cartello dei prezzi medi è inutile e controproducente visto che i prezzi dei carburanti sono in costante aumento, con la benzina che ha raggiunto il picco più alto degli ultimi dodici mesi arrivata a  1,936 euro al litro.Ma Il cartello del prezzo medio, in vigore dal 1 agosto  voluto  anche contro l'autorevole parere dell'Antitrust, la quale aveva avvertito che non poteva essere una misura utile  per combattere le “speculazioni” ma al contrario le avrebbe potute creare, è diventato uno strumento punitivo nei confronti dei benzinai. A denunciare la situazione è la Figisc (l'associazione dei gestori affiliata a Confcommercio): “Stiamo ricevendo segnalazioni soprattutto dalla Lombardia”, spiega l'associazione “delle prime multe fatte solo perché, essendo in vacanza e avendo lasciato l'impianto in modalità self-service, i Gestori non hanno aggiornato le quotazioni”.“Di solito, ad agosto, i gestori degli impianti sulla rete ordinaria (perché sulla rete autostradale non si chiude mai) quando vanno in ferie, lasciano alla clientela la possibilità di utilizzare le pompe in modalità self-service. Ora però, c'è il problema del cartello: la Guardia di Finanza considera gli impianti chiusi ma in modalità self aperti, e quindi i gestori che non aggiornano i cartelli sul prezzo medio sono considerati inadempienti”.Ecco la vera utilità del cartello dei prezzi medi. Non certo quella di fermare una speculazione inesistente, cosi come dichiarato ancora dalla stessa Antitrust con la conclusione dell'indagine conoscitiva avviata lo scorso gennaio sull'andamento dei prezzi dei carburanti.Quella del cartello è una scusa per vessare una intera categoria e per coprire le responsabilità di un governo rispetto alle molte promesse non mantenute fatte in campagna elettorale. D'altronde, è la stessa Giorgia Meloni a raccontarci la verità..."

E questo, per finire, il commento via Twitter, del Partito Democratico: 

"Boom dei prezzi, governo immobile. La benzina tocca il massimo. Prezzi della benzina e del cibo alle stelle, nessuna soluzione. Meloni sosteneva di voler tagliare le accise e aiutare gli italiani, ma le sue restano promesse mancate e slogan. La ricetta della destra per i problemi del Paese: arrangiatevi".