La pressione sui Btp causata dalle incertezze del Governo sui piani di spesa per il 2019
È il secondo giorno che lo spread tra Btp e Bund è in fibrillazione. Ieri ha raggiunto quota 250, nelle prime ore di venerdì è schizzato oltre i 260 punti. C'è una ragione per tutto questo?
Secondo quanto afferma l'agenzia Reuters, il motivo sarebbe dovuto ad un incontro fissato per questa mattina tra i principali ministri del governo del cambiamento per discutere il bilancio dell'Italia per il prossimo anno, per riuscire a far coincidere i piani di spesa che, finora, vedrebbero l'esecutivo diviso su due fronti.
Gli operatori dei mercati ritengono probabile che il ministro dell'economia Giovanni Tria possa vedersi costretto ad approvare misure non da lui condivise o che, addirittura, possa essere costretto a dare le dimissioni.
Finora, Tria ha ripetuto la necessità di ridurre il debito del Paese, confermando che avrebbe operato in accordo con le indicazioni della Commissione europea.
Il problema, però, è che Lega e 5 Stelle hanno vinto le elezioni propagandando programmi che mal si adattano alle ristrettezze delle imposizioni fiscali di Juncker e dei suoi commissari.
Nei primi due mesi, il governo non ha finora messo mano a nessuna delle promesse elettorali che intaccherebbero i conti dello Stato: revisione della Fornero, tagli alle accise, pace fiscale... per non parlare del reddito di cittadinanza e della flat tax.
Ad agosto, gli italiani danno per scontato, causa ferie, che nulla accada... ma a settembre la propaganda della lotta ai privilegi della casta da parte dei 5 Stelle e quella a migranti e rom da parte della Lega potrà continuare a distogliere l'attenzione degli elettori da quanto promesso dalle due forze politiche in primavera?
Prima o poi, il governo del cambiamento dovrà far sapere ai mercati e, in primo luogo, agli italiani come e quando metteranno in atto le loro promesse economiche e con quali soldi le realizzeranno.