A far da contrappunto a Putin, come sempre, ci pensa il suo sottoposto di fiducia, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza Dmitry Medvedev, con i suoi sproloqui sul proprio canale Telegram, pubblicati ogni volta in cui il capo ha bisogno di inviare messaggi all'occidente senza utilizzare forme e protocolli che la diplomazia richiede. In fondo, Putin rimane sempre un capo di Stato.
Il desiderio degli Stati Uniti di sconfiggere la Russia mette il mondo sull'orlo del conflitto, ha scritto stavolta Medvedev, precisando che
"se gli Stati Uniti vogliono la sconfitta della Russia, allora abbiamo il diritto di difenderci con qualsiasi arma, comprese le armi nucleari".
Come ogni sottoposto che si rispetti, Medvedev ha convenuto con Putin che gli errori nella politica di Washington sono stati causati da un senso di superiorità e impunità e ha ricordato le sue parole quando ha scritto che "è impossibile sconfiggere la Russia sul campo di battaglia",
aggiungendo che la decisione di Mosca di sospendere la partecipazione allo Start è collegata a questo. Medvedev ha commentato anche il discorso di ieri sera del presidente degli Stati Uniti in Polonia definendo "disoneste e ridicole" le parole di Biden sull'importanza di difendere la democrazia e sul fatto che l'America non attaccherà mai la Russia.
Dal ministero degli Esteri russo, invece, la portavoce Maria Zakharova, anch'ella via Telegram, ha pensato che fosse necessario dover far da sponda all'amico Berlusconi e alle sue dichiarazioni anti-Zelensky di una settimana fa:
"In un ennesimo attacco di rabbia impotente, l'abitante del bunker si è scagliato contro Berlusconi, perché questi ha ricordato al regime di Kiev del Donbass".
Zakharova ha ripreso quanto detto ieri da Berlusconi (rispondendo a Zelensky) sui bombardamenti alleati su Milano quando lui era bambino, concludendo così il suo post:
"In modo banale Zelensky ha paragonato il proprio regime a quello fascista e l'operazione militare speciale russa alle azioni degli Alleati nella Seconda guerra mondiale. Gli è sfuggita la verità".