Il coraggio più grande e urgente è il coraggio di essere se stessi fino in fondo.
Essere se stessi però non significa dare fiato ad ogni pensiero né trasformare la libertà in strumento per assecondare ogni capriccio, né seguire le voglie che di tanto in tanto rapiscono e subito abbandonano generando soltanto più confusione. Esse non vogliono gustare. Hanno solo la smania di assaggiare e scappare.
Essere se stessi è seguire la parte più profonda e vera, il proprio talento, il proprio daimon. Ed esso mai potrà emergere e realizzarsi senza impegno, costanza, metodo, obbedienza alla verità e al bene, senza condivisione con un tu, senza creazione di un noi. Il successo allora non è diventare famosi ma “far succedere” - accadere - l’essenza di chi siamo. E chi siamo? Io penso che l’imprinting più radicale del nostro DNA sia ad immagine del divino, quindi della carità e che, per viverla, ci voglia il coraggio di un leone.