Sabato scorso, insieme ad altri politici, l'onorevole Giorgia Meloni ha partecipato al Family Day contro la legge Cirinnà sulle unioni civili, attualmente in discussione al Senato.
Come molti altri politici di destra e non solo di destra, Giorgia Meloni ha espresso la sua posizione contraria al disegno di legge, e fin qui nulla di male. Poi, ha fatto anche sapere di essere incinta. Anche in questo caso, si potrebbe parlare di una non notizia o di notizia poco interessante se non fosse per il contesto in cui è stata data.
Infatti, annunciare che avrai un bambino senza essere sposata in una manifestazione dove sei andata a protestare contro una legge che regola le unioni civili appare per lo meno ridicolo, se non addiritura paradossale o grottesco.
E per questo, subito o quasi, si è scatenata la corsa all'ironia che ha visto soprattutto la rete e i social  network gli strumenti più usati da chi voleva far sapere a Giorgia Meloni che il suo annuncio è stato dato perlomeno in una sede non adatta.
Come avviene in questi casi, i commenti hanno svariato dalla satira, più o meno ben riuscita, all'insulto, più o meno gratuito.
E come avviene in questi casi, subito e soprattutto dal mondo femminile, è scattata l'indignazione a difesa della deputata Meloni, accusando chiunque avesse avuto il coraggio o l'ardire di esprimere un giudizio negativo, anche nel caso non fosse stato offensivo. Ma  non importa, la maternità della Meloni va difesa comunque e da chiunque.
Ed anche questa scelta è più che legittima. Niente da dire. Quello che invece non è stato detto è perché un politico abbia ritenuto corretto far sapere un fatto che riguarda la propria vita privata durante un'intervista rilasciata in relazione ad un  evento pubblico, cui la Meloni partecipava proprio in funzione del suo ruolo pubblico, quello di parlamentare.
Se la Meloni fa un annuncio in un determinato contesto, allora anche il contenuto dell'annuncio diventa parte del ruolo pubblico della deputata Meloni e, pertanto, diventa oggetto di discussione, di critica e di satira (l'offesa è inutile dirlo fa parte del gioco, anche se non può essere giustificata).
Quindi, chi ha criticato e sbeffeggiato Giorgia Meloni ha fatto bene, perché ha esercitato un proprio diritto costituzionale, anche quando, come l'ex deputata Vlaimir Luxuria, le ha fatto i migliori auguri di figli... trans.