In un incontro presso la sede dell’ENPAM a Roma, è stato presentato il progetto “Definizione di un modello di assistenza territoriale: ruolo e attività del Medico di Medicina Generale”, elaborato dalla società di consulenza Mercer su incarico della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG). L’obiettivo è definire un modello organizzativo che integri l’attività dei medici di famiglia con le strutture territoriali, come le Case della Comunità, garantendo prossimità ai cittadini e sostenibilità del sistema sanitario.
La proposta di Mercer nasce dall’analisi di 10 modelli di assistenza già operativi in 7 regioni italiane, in contesti urbani e suburbani diversi. Attraverso indicatori quantitativi e interviste a medici, direttori aziendali e altri stakeholder, è emerso che l’integrazione tra studi medici territoriali e strutture come le Case della Comunità Hub e Spoke non solo è possibile, ma in alcuni casi è già realtà.
“I risultati dimostrano che possiamo valorizzare gli strumenti già previsti dalla Convenzione tra SSN e medici, senza stravolgere il ruolo attuale dei professionisti”, ha commentato Silvestro Scotti, Segretario Nazionale FIMMG.
l modello presentato da Mercer punta a fare sintesi tra:
- Le direttive del Decreto Ministeriale 77 (riorganizzazione dell’assistenza territoriale);
- Gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR);
- Le disposizioni dell’Accordo Collettivo Nazionale (ACN) della Medicina Generale.
In particolare, il progetto propone di collegare le Associazioni Funzionali Territoriali (AFT) – gruppi di medici che collaborano per migliorare l’offerta sanitaria – con le Case della Comunità, strutture chiave del PNRR. Questo permetterebbe di potenziare il rapporto fiduciario tra medico e paziente, mantenendo il ruolo libero-professionale dei medici convenzionati con il SSN, senza trasformazioni verso modelli di dipendenza.
Secondo Scotti, l’ACN vigente – frutto di esperienze territoriali già esaminate da Mercer – contiene già gli strumenti necessari per rispondere alla crescente domanda di salute, come il ruolo unico del medico e l’organizzazione per “ore/scelte”. Tuttavia, molte di queste innovazioni non sono ancora state pienamente attuate. “L’Accordo attuale, se implementato correttamente, - ha sottolineato - può colmare le disparità territoriali e garantire un’assistenza omogenea, indipendentemente dalla densità abitativa o dal grado di urbanizzazione”.
La FIMMG rilancia l’urgenza di aprire le trattative per il nuovo Accordo Collettivo Nazionale 2022-2024, indispensabile per:
- Consolidare la riorganizzazione territoriale;
- Fornire alle Regioni e alle ASL linee guida chiare per integrare studi medici, AFT e Case della Comunità;
- Ridurre gli accessi impropri al Pronto Soccorso e le liste d’attesa per cure specialistiche.
“Il PNRR richiede una risposta rapida – ha concluso Scotti –. Con gli strumenti già disponibili e un ACN aggiornato, possiamo costruire un sistema che metta al centro il medico di famiglia, migliorando la presa in carico dei pazienti e la qualità della vita dei professionisti”.
Il progetto Mercer non è solo una road map tecnica, ma un invito a valorizzare il ruolo sociale del Medico di Medicina Generale, snodo cruciale tra cittadini e servizi sanitari. La sfida è tradurre gli indirizzi del PNRR in pratiche concrete, evitando burocrazia e frammentazione. Con il giusto sostegno normativo e contrattuale, l’Italia potrebbe diventare un esempio di come integrare innovazione e tradizione nella cura della persona.