"Complimenti al M5s per questa “bellissima giornata” regalata alla ministra Santanchè. Spero che abbiano avuto in cambio qualche vicedirettore Rai. Altrimenti, questo assist a Giorgia Meloni davvero non si spiega".

Così Carlo Calenda di Azione aveva commentato la decisione del gruppo ex terzo polo, di cui fa parte anche Italia Viva, di non votare la sfiducia alla ministra del Turismo Daniela Santanchè, presentata al Senato dal Movimento 5 stelle. 

In base a chissà quale alchimia politica, renziani e calendiani hanno preso a dire che chiedere un voto di sfiducia nei confronti della ministra di FdI fosse un errore vagheggiando un presunto ricompattamento della maggioranza che però non si è mai divisa, nessuno però lo ha ancora compreso.

L'esito del voto era scontato, ma almeno è servito a sottolineare, a chi lo ha espresso, l'arroganza e lo schifo di quello che era accaduto e stava accadendo... al Senato e al Governo.

Quale sia stato l'errore politico nel volerlo rimarcare è risultato e risulta incomprensibile. 

Ma perché continuare a parlarne?

Perché la stampa riporta che il consigliere regionale del Lazio Luciano Nobili, la deputata Maria Elena Boschi e il senatore Francesco Bonifazi, tutti e tre appartenenti al partito Italia Viva di Matteo Renzi, lo scorso venerdì erano in Versilia, al Twiga (di cui la Santanché era co-proprietaria diretta e adesso indiretta tramite una società a lei riconducibile) dove cenavano insieme  all’ex parlamentare di Forza Italia, Andrea Ruggieri, adesso direttore responsabile del Riformista, di cui è direttore editoriale Matteo Renzi.

Ruggieri, per i suoi trascorsi politici, è molto amico della ministra del Turismo e visto che anche lei era lì a cenare assieme ad alcuni amici e imprenditori, tra cui l'ex marito Canio Mazzaro (quello di Ki Group!!!), ha organizzato l'unione dei due tavoli. C'era anche l'attuale compagno della Santanchè, Dimitri Kunz, ma lui faceva l'ospite ai vari tavoli.

Menù della serata? Schiacciatine, sushi, sashimi, vino bianco e champagne... o spumante? Chissà!

I tre rappresentanti di Italia Viva hanno commesso un qualche reato nel cenare al Twiga, sapendo bene di chi sia il locale? Sì, quello di opportunità. 

Come partito si sono opposti alla sfiducia della ministra che non è stata votata, adducendo motivazioni incomprensibili, e dopo un paio di giorni tre rappresentanti di vertice di Italia Viva vanno a cenare nel locale della Santanché... dove pure lei era presente. 

Adesso, perché un italiano elettore non dovrebbe credere che Italia Viva e Azione (consapevolmente o meno, visti i rapporti tra i due partiti) non si siano rifiutati di votare la sfiducia alla ministra di FdI solo per farle un favore in cambio di un qualche tornaconto politico?

A proposito, Luciano Nobili, Maria Elena Boschi e Francesco Bonifazi... il conto della cena lo hanno pagato oppure è stato gentilmente offerto? 

Si attendono ricevute o scontrini postati via social... attualmente non sono arrivati. E non è neppure arrivata la reprimenda di Carlo Calenda, sempre pronto a sottolineare le mancanze di chiunque. Stavolta è forse troppo imbarazzante farlo?