"Il consiglio di amministrazione di TELT si è riaggiornato oggi in videoconferenza tra Parigi e Roma, con la partecipazione di tutti i membri italiani e francesi e alla presenza del rappresentante della Commissione europea.
Il consiglio all'unanimità ha deciso di dare corso alle procedure di gara relative ai lavori in Francia per il tunnel di base, per un importo stimato di 2,3 miliardi di euro, tenendo conto delle indicazioni ricevute dai due Stati e conformemente alle lettere di TELT del 18 dicembre, 21 febbraio e da ultimo quella indirizzata ai primi ministri del 9 marzo.
L'obiettivo è di salvaguardare l'integrità della contribuzione del finanziamento europeo consentendo l'approfondimento e il libero confronto tra Italia e Francia e con l'Unione europea.
A tal fine si conferma che gli avvisi di avvio delle gare contengono l'esplicitazione della facoltà di interrompere senza obblighi e oneri la procedura in ogni sua fase.
TELT conferma altresì l'impegno a verificare le volontà dei due Governi al termine della selezione delle candidature, prima di procedere all'invio dei capitolati di gara alle imprese.
Il CdA ha quindi dato mandato alla Direzione Generale di procedere per l'espletamento degli adempimenti per la pubblicazione degli Avis de Marchés sulla Gazzetta europea."
Quella sopra riportata è la nota pubblicata lunedì da Telt, la società italo-francese appaltatrice dei lavori della Torino-Lione, per confermare quanto anticipato dal Governo sulla vicenda bandi relativi al Tav.
La tanto sbandierata trasparenza del premier Conte è servita per gettar sabbia negli occhi dei fanatici a 5 Stelle, evitare una crisi di Governo e rimandare i lavori nei cantieri Tav, del lato italiano, solo di qualche mese, perché è chiaro a tutti che l'opera si farà. D'altra parte sono gli stessi grillini a confermarlo, visto che oramai da giorni non parlano più di chiusura definitiva dei cantieri, ma di revisione dell'opera... naturalmente, ammesso che per loro almeno la lingua italiana abbia ancora un senso.
Ritornando alla questione bandi, quest'oggi Telt ha fatto quello che doveva fare, iniziando le procedure di gara con la pubblicazione dell'invito a partecipare alle aziende interessate ... relativamente alla tratta francese!
Conte esulta, Di Maio brinda, Toninelli è in pieno orgasmo. E per cosa? Perché l'Italia ha bloccato l'avanzamento dell'opera per alcuni mesi ma solo sul proprio versante, mentre l'attività sul versante francese va avanti.
Tutto questo perché i 5 Stelle non sarebbero stati in grado di spiegare ai loro elettori (ammesso che ne abbiano ancora qualcuno), sia alle elezioni europee che a quelle regionali piemontesi, l'ennesima capitolazione su una loro promessa elettorale.
Comunque, che la Torino-Lione si farà lo ha ricordato anche il sottosegretario Giorgetti che ha detto, alla trasmissione "In mezz'ora" quanto già scritto anche da altri su Fai Informazione, che "per fermare definitivamente il Tav serve un passaggio parlamentare, sovrano per queste decisioni".
Il trattato internazionale che sta alla base dell'opera è stato votato in Parlamento un paio di anni fa. Se i 5 Stelle vorranno annullare il progetto dovranno chiedere al Parlamento di esprimersi in tal senso. Al momento, però, non hanno i numeri, visto che la Lega non li sosterrebbe.