Amazon, la scorsa estate, ha speso 13,7 miliardi di dollari per acquistare la catena Whole Foods, che con i suoi 463 negozi rappresenta negli Stati Uniti l'1 per cento del mercato americano degli alimentari, che ogni anno vale circa 800 miliardi di dollari ed è dominato dai colossi Walmart e Kroger con quasi 8mila punti vendita.
A partire dalla Florida, in via sperimentale per poi estendere la stessa politica al resto degli Stati Uniti, Amazon ha presentato un programma fedeltà che offrirà ogni settimana ai clienti Prime forti sconti, fino al 10% sul prezzo di listino, su centinaia di articoli, oltre ad offerte speciali e alla possibilità di consegna entro due ore dall'ordine. I clienti Prime potranno ottenere gli stessi vantaggi anche acquistando direttamente in negozio.
Le grosse catene alimentari, al momento, non sembrano preoccupate. Resta però da capire il tipo di impatto che tale politica potrà avere sui fornitori e sulle pressioni, a cascata, a cui questi potranno essere sottoposti dalla grande distribuzione. Una riduzione di margini potrà essere assorbita da un aumento degli ordini e della produzione... ma quale potrà essere l'impatto di tutto ciò sulla qualità dei prodotti e, di conseguenza, sulla salute di chi li consuma?