Le armi dell’Unione Europea contro il Covid-19
Mentre ci si sta rendendo sempre più conto che il Covid-19 è peggio delle guerre e delle catastrofi naturali quali terremoti, tsunami, eruzioni ecc. la cosa peggiore che sta avvenendo è il blocco del mondo dei traffici globalizzato . Di fronte alla paralisi economica attuale, è interessante ricordare con quali 'armi' sta rispondendo l’Unione Europea.
In tale situazione le istituzioni europee per mitigare l’impatto della pandemia, proteggere le persone e l’economia e promuovere la solidarietà sono al lavoro per contrastare la diffusione del coronavirus sostenendo i paesi europei che hanno bisogno di attrezzature mediche. L’Unione europea è impegnata, tra l’altro, a prevedere operazioni anche in una prospettiva di più lungo termine, per mitigare gli effetti sociali e economici futuri della crisi. L’Unione, per l’emergenza del COVID-19, ha in primo luogo chiuso i confini esterni europei ai viaggi non essenziali, assicurando però i trasporti di beni all’interno dell’Unione attraverso i corridoi verdi. L’Unione ha, inoltre, previsto risorse per il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, che fornisce analisi rapide del rischio e aggiornamenti epidemiologici sulla pandemia.
I paesi dell’UE , in questo momento, hanno rapido accesso alla prima riserva di materiale medico, tra cui ventilatori e mascherine, creata nel quadro del programma RescEU, facente parte del meccanismo di protezione civile dell’UE. L’Unione ha, poi, istituito una gara d’appalto internazionale che consente agli stati membri di fare acquisti collettivi di attrezzature e medicinali.
Il programma di ricerca Orizzonte 2020 sta finanziando, attualmente, 18 progetti e 140 squadre di ricerca in Europa per trovare in modo rapido un vaccino contro COVID-19. L’obiettivo è quello di migliorare diagnosi, prontezza della risposta, gestione clinica e trattamento.
Per sostenere la ripresa dell’Unione dall’impatto economico e sociale della pandemia, la Commissione europea sta per presentare una nuova proposta per il bilancio a lungo termine per il periodo 2021-2027, che includerà un pacchetto di incentivi. La decisione finale su tale proposta spetterà poi al Parlamento europeo.
Grazie al meccanismo di protezione civile dell’UE, più di 10mila cittadini europei bloccati in altri paesi del mondo sono stati riportati a casa.
Il Parlamento europeo, intanto, ha già appoggiato le nuove regole che consentono agli stati membri di richiedere assistenza finanziaria al Fondo di solidarietà dell’UE per le crisi di salute pubblica. Grazie all’estensione del campo d’applicazione del Fondo, quest’anno Satamo disponibili per i paesi europei fino a 800 milioni di euro per la lotta al coronavirus.
La Banca centrale europea sta stanziando 750 miliardi di euro per ridurre il debito pubblico durante la crisi, 120 miliardi per il quantitative easing e 20 miliardi per gli acquisti del debito. Gli eurodeputati hanno votato per mettere a disposizione dei paesi dell’UE 37 miliardi dai fondi strutturali per contrastare il coronavirus e sostenere la sanità, le imprese e i lavoratori.
Per garantire i posti di lavoro nelle aziende e imprese ferme a causa della crisi, la Commissione europea ha studiato un nuovo strumento per il lavoro ridotto con il sostegno dello stato (SURE), cioè uno strumento per finanziare la cassa integrazione in Italia e sistemi analoghi in altri stati membri.
Con milioni di persone costrette a restare a casa, l’UE ha chiesto a Netflix, Facebook e YouTube di ridurre la qualità dello streaming per evitare di sovraccaricare il web e consentire a tutti di usare internet per lavoro o per piacere.
Last but not least, il Parlamento Europeo ha approvato la proposta della Commissione per fermare temporaneamente i cosiddetti voli ‘fantasma’. Le regole dell’UE obbligavano le compagnie aeree a fare uso dei propri slot per il decollo e l’atterraggio per poterli usare nella stagione successiva. Revocando tale norma, l’UE ha messo fine alle emissioni causate dagli aerei vuoti e ha aiutato le compagnie aeree ad adeguarsi al calo della domanda.
#carlomarinoeuropeannewsagency