Ma quant'è buono il vin brulé, soprattutto quando è fatto come va fatto
Il vin brulè è una di quelle cose a cui in genere non si pensa. Se non c'è. Ma quando c'è si apprezza... e tanto, con o senza neve.
È così da millenni. L'origine di questa deliziosa bevanda risale infatti ai tempi di Omero, probabilmente proprio tra i monti della Grecia, dove già nell'antichità all'arte della viticoltura si coniugava la necessità di affrontare inverni freddi e nevosi. Di certo nell'antica Roma era diffusa una bevanda molto simile, che i ricchi usavano come digestivo a fine pasto: il "Conditum paradoxum", di cui ci è giunta la ricetta integrale, fatto con vino riscaldato e aromatizzato con miele, pepe, datteri e altri aromi.
Oggi l’uso di vino caldo e aromatizzato è diffuso in tutta Europa, legato in particolare a specifiche festività come l’Avvento, il Natale, il Carnevale e altre feste popolari invernali. Viene preparato con ricette diverse da luogo a luogo, ma con una base comune fatta da vino, zucchero, cannella e chiodi di garofano.
Poi c'è un ingrediente segreto (il modo di cuocerlo) e una infinità di variazioni sul tema.
Preparare il vin brulè è tutt'altro che difficile. Se però volete farvi un buon vin brulè allora ci sono delle regole che è meglio conoscere. Alcune delle quali non proprio scontate.
Se vi siete stufati di leggere e avete voglia di prepararvi un ottimo vin brulé trovate la ricetta sul sito Profumodibasilico.it a questa pagina.
Se invece vi interessano un paio di curiosità aggiuntive, allora proseguo con qualche informazione aggiuntiva
1. Tradizionalmente il vin brulè si fa con il vino rosso, ma da qualche tempo in alcune regioni – per esempio in Veneto - si sta diffondendo la moda di utilizzare anche vini bianchi. In entrambi i casi è bene usare un vino corposo e di buona qualità, così da apprezzarne meglio il sapore dopo averlo scaldato, senza dover esagerare con lo zucchero.
In commercio si trovano bottiglie di vin brulè già pronto (solo da riscaldare) che è sempre dolcissimo, proprio perché l’abbondanza di zucchero e spezie copre la cattiva qualità del vino.
D’altra parte ci sono i soliti autorevoli esperti che per fare un buon vin brulè consigliano di usare vini di gran qualità, tipo Barolo. È sicuro che in questo modo i risultati siano "più ottimi", ma se avete voglia di spendere da 30 euro in su per fare un litro di vino caldo accomodatevi. Personalmente mi accontento di vini tipo Barbera, Merlot, Cabernet, Montepulciano d’Abruzzo (Traminer e Sauvignon per i vini bianchi) e i risultati sono tali che, vi assicuro, non aiutano a smettere di bere!
2. Il comune zucchero semolato può essere in parte o per intero sostituito da zucchero di canna e/o da miele. Nel caso del miele è comunque meglio integrare, piuttosto che sostituire.
Circa le quantità è bene non esagerare se il vino lo consente: meglio puntare su un vino di migliore qualità, piuttosto che doverne coprire l’acidità con lo zucchero.
3. È possibile aggiungere altre spezie, e in particolare ginepro, anice stellato, pepe, cardamomo, coriandolo. Soprattutto quest'ultimo vi consiglio di provarlo, perché dà un aroma speciale, molto gradevole.
Sulle quantità è però impossibile dare indicazioni, perché tutto dipende dai gusti personali: occorre provare, appunto.
4. Oltre alle spezie è uso consolidato aggiungere anche un po’ di frutta: per lo più mela e buccia di arancio. Anche qui si procede a vista, secondo gusti: alcuni anni fa, per esempio, ho bevuto con grande piacere un vin brulè contenente fichi secchi e uva passa!
In ogni caso è sicuramente ottima la scelta tradizionale di mettere una mela, nonché la buccia di arancia (oppure di mandarino) e anche un po’ di limone. Però solo la buccia (la parte esterna colorata), senza nemmeno un po’ di succo, che invece (sbagliando) alcuni consigliano.
5. Infine va sottolineata l'importanza della cottura. Per un ottimo vin brulè il vino NON deve bollire: deve essere caldissimo, ma non bollire. L'ideale, per la precisione, è avere un termometro a sonda e mantenere la temperatura del vino sui 70-80 °C. In questo modo si mantiene meglio il sapore del vino senza perdere troppo alcool etilico (che evapora a 83 °C) e si evita la formazione di alcune sostanze chimiche che è meglio evitare.
Alla salute! E copritevi, che fa freddo 😊
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