Mancano ventiquattro ore al voto con cui il Parlamento britannico si esprimerà decidendo se accettare o meno l'accordo sulla Brexit siglato dal premier Theresa May con l'Unione europea.
Secondo la stampa britannica, la May questo lunedì parlerà ai deputati nel tentativo, al momento disperato, di convincerli ad appoggiare l'accordo da lei firmato, portando a supporto le ultime rassicurazioni ricevute da Bruxelles relative alla clausola di salvaguardia per l'Irlanda, un dispositivo che impedirebbe controlli alle frontiere tra Irlanda del Nord e Repubblica irlandese, il cosiddetto "backstop".
Questo è il principale nodo che ostacola l'approvazione dell'accordo sulla Brexit, non solo da parte delle opposizioni, ma anche da parte di moltissimi parlamentari che supportano il Governo, a partire dagli unionisti del Dup.
A supporto del sì all'accordo nella lettera dell'Ue che la May porterà in Parlamento, viene sottolineato e ribadito che il "backstop" per Bruxelles non è il cavallo di Troia per nascondere il tentativo di un'annessione dell'Irlanda del Nord da parte dell'Unione.
E nel caso di bocciatura, tutte le strade sono aperte, perché, va sottolineato, sono aumentate, da parte delle istituzioni e non solo, le preoccupazioni legate alla mancata approvazione. i cui effetti ricadrebbero pesantemente su tutta l'economia britannica, con conseguenze più gravi, inutile rammentarlo, sulle classi meno agiate della popolazione, come ricordato in un'intervista anche dal primate anglicano, l'arcivescovo di Canterbury Justin Welby.
Pertanto, anche le ipotesi di un nuovo referendum o, addirittura, di continuare a rimanere nell'Unione come se nulla fosse accaduto, ignorando il risultato del referendum sulla Brexit, sono ritenute tutte possibili e non azzardate.
A ciò va aggiunto che una bocciatura dell'accordo sarà da considerare anche come una bocciatura per il Governo ed il leader laburista Jeremy Corbyn, per tale motivo, ha già anticipato una mozione di sfiducia, con l'intenzione di ottenere elezioni anticipate.