Esteri

Zelensky: la Russia sta concentrando decine di migliaia di soldati per l'offensiva nell'Ucraina orientale

Nell'ultima sua dichiarazione ad un Parlamento, stavolta quello coreano, il presidente ucraino Zelensky ha ipotizzato, anzi affermato, che a Mariupol ci siano migliaia di morti e che la Russia sta concentrando decine di migliaia di soldati per la prossima imminente offensiva nell'Ucraina orientale.

La prima affermazione è purtroppo plausibile vedendo le immagini della città portuale sul Mar d'Azov e alcune testimonianze raccolte recentemente da dei giornalisti che sono riusciti a raggiungerla. La seconda è testimoniata dall'intensificarsi dei bombardamenti e dai movimenti di mezzi militari verso il Donbass.

Secondo il governatore dell'Oblast di Kharkiv, Oleh Synehubov,  nelle ultime 24 ore i russi hanno utilizzato artiglieria, mortai e sistemi di lancio multiplo di razzi per attaccare i quartieri residenziali della regione. A seguito dei 66 bombardamenti registrati, 11 persone sono rimaste uccise, tra cui un bambino di sette anni, e altre 14 sono rimaste ferite.

Tramite immagini diffuse via social, l'esercito russo starebbe trasferendo i propri mezzi militari, sia per via ferroviaria che aerea, dalla Bielorussia con probabile destinazione l'Ucraina orientale. Treni carichi di equipaggiamento militare sono stati visti nelle stazioni ferroviarie di Minsk e anche nelle stazioni di Kalinkavichy, Khoyniki e Homel North, che si trovano nel sud-est della Bielorussia. Caccia e aerei militari da trasporto sono decollati dall'aeroporto di Baranavichy, nella parte occidentale della Bielorussia, mentre diversi elicotteri russi sono decollati da Machulishchy, che si trova nei pressi di Minsk.

Nel nuovo bollettino fornito dalle forze armate ucraine, è arrivato a circa 19.500 il numero dei soldati rimasti dal 24 febbraio. Inoltre, la Russia avrebbe perso 725 carri armati, 1.923 veicoli corazzati da combattimento, 347 pezzi di artiglieria, 111 sistemi per il lancio di razzi, 55 sistemi di difesa aerea, 154 aerei, 137 elicotteri, 76 depositi di carburante e 7 navi.

Per aumentare la pressione su Mosca l'Europa, nel sesto round di sanzioni, "potrebbe" prendere in considerazione l'embargo sul petrolio russo. Lo hanno dichiarato i ministri degli Esteri di Irlanda, Lituania e Paesi Bassi, precisando però che non sarebbe ancora stato raggiunto un accordo sulla misura.

"L'UE sta spendendo centinaia di milioni di euro per importare petrolio dalla Russia", ha dichiarato il ministro degli Esteri irlandese Simon Coveney, "il che sta sicuramente contribuendo a finanziare questa guerra. Dobbiamo tagliare quel finanziamento. Prima è, meglio è".

Sul fronte diplomatico da citare la visita odierna a Mosca del cancelliere austriaco, Karl Nehammer, che incontrerà il presidente Vladimir Putin. Nehammer sarà il primo leader dell'UE a incontrare di persona il presidente russo dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina. Nehammer, sabato scorso, ha incontrato a Kiev Volodymyr Zelensky. Secondo funzionari austriaci, Nehammer tenterà di cercare una possibilità di dialogo, senza però dimenticare di sollevare anche la questione dei crimini di guerra.

Autore Alberto Valli
Categoria Esteri
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