Un frate risulta coinvolto nei festini a base di sesso e droga che venivano organizzati nel Bolognese, a Villa Inferno e in altre case di lusso del capoluogo emiliano e della sua periferia.

Partecipavano numerosi personaggi della Bologna bene: architetti, un notaio, un impresario del mondo della moda, il titolare di un'agenzia di nautica, un ex appartenente alle forze dell'ordine. 

Ma anche personaggi del mondo dello sport, un sindacalista e il religioso. 

Uno degli organizzatori delle feste hard, indagato per spaccio e favoreggiamento alla prostituzione, è nel mirino della Procura anche per un decesso, che sarebbe stato conseguenza di un altro delitto, cioè la cessione degli stupefacenti che venivano consumati durante le serate.