Il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, ha rilasciato un'intervista a Barbara Jerkov su Il Messaggero, pe ricordare che le rinnovabili sono un elemento imprescindibile per arrivare all'indipendenza energetica. Un'intervista ripresa anche dalla Tass, per sottolineare quali siano i piani dell'Ue in relazione al petrolio e al gas che attualmente gli Stati membri acquistano dalla Russia.

"L'evoluzione dei vari pacchetti di sanzioni – ha detto Gentiloni – coinvolgerà l'energia. Stiamo lavorando in questa direzione, innanzitutto riducendo la dipendenza da petrolio e gas russi di due terzi entro la fine di quest'anno, per portarla a zero entro il 2027. Un secondo obiettivo è costruire una strategia che non rallenti la transizione climatica. Per questo la Commissione cercherà di mettere sul tavolo proposte che invece confermino la transizione climatica, poiché la strada per ridurre la dipendenza dall'energia russa è quella delle rinnovabili".

Gentiloni, ha poi voluto fare chiarezza su un aspetto:"È bene dire che il danno che sta subendo l'economia europea deriva dall'invasione militare russa in Ucraina, non dalle sanzioni. Le sanzioni stanno danneggiando in maniera rovinosa l'economia russa. Ho discusso la settimana scorsa a Washington con Janet Yellen proprio di questo argomento: è assolutamente determinata a trovare le modalità che provochino il maggior danno all'economia russa e i minori costi per le nostre economie, in particolare quelle europee".

Nonostante ciò, Gentiloni  ha ammesso che l'Unione Europea vedrà diminuire le sue prospettive di crescita previste in precedenza: "Finora è presto per dire se questo rallentamento porterà alla stagnazione, in quanto ci sono alcuni trend positivi ereditati dalla seconda metà del 2021, come un livello di disoccupazione molto basso e un livello molto elevato nell'attitudine al risparmio. ... Il rischio di stagnazione dipenderà in gran parte anche dalla durata del conflitto in Ucraina".

In ogni caso..."L'antidoto al rallentamento dell'economia europea è il Pnrr. Abbiamo in Italia 200 miliardi da spendere nei prossimi quattro anni. Avendo esperienza della nostra Pubblica amministrazione so quanto sarà difficile. So anche quanto il governo Draghi stia lavorando per riuscirci. Per quanto riguarda il patto di stabilità ci sono due obiettivi fondamentali da perseguire: rendere i necessari percorsi di riduzione del debito più graduali e facilitare gli investimenti".