Ai fini della identificazione e del contenimento della diffusione di possibili varianti del virus Sars-Cov2, a tutti i soggetti in ingresso dalla Cina si applica la seguente disciplina:
a) obbligo di presentazione al vettore all'atto dell'imbarco e a chiunque sia deputato ad effettuare i controlli, della certificazione di essersi sottoposti, nelle settantadue ore antecedenti l'ingresso nel territorio nazionale, ad un test molecolare, o, nelle quarantotto ore antecedenti, ad un test antigenico effettuati per mezzo di tampone con risultato negativo;b) obbligo di sottoporsi ad un test antigenico, da effettuarsi per mezzo di tampone, al momento dell'arrivo in aeroporto, ovvero, qualora ciò non fosse possibile, entro quarantotto ore dall'ingresso nel territorio nazionale presso l'azienda sanitaria locale di riferimento;c) in caso di esito positivo del test antigenico, obbligo di sottoporsi immediatamente ad un test molecolare ai fini del successivo sequenziamento e ad isolamento fiduciario nel rispetto della normativa vigente;d) obbligo di effettuare un ulteriore test antigenico o molecolare con esito negativo per porre termine al periodo di isolamento.Chi è esente. A condizione che non insorgano sintomi di COVID-19, le disposizioni non si applicano ai minori di sei anni, ai membri dell'equipaggio e al personale viaggiante dei mezzi di trasporto di persone e merci, ai funzionari e agli agenti, comunque denominati, dell'Unione europea o di organizzazioni internazionali, agli agenti diplomatici, al personale amministrativo e tecnico delle missioni diplomatiche, ai funzionari e agli impiegati consolari, al personale militare, compreso quello in rientro dalle missioni internazionali, e delle Forze di Polizia, al personale del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e dei Vigili del fuoco nell'esercizio delle loro funzioni.

Questo è quanto disposto dal ministro della Salute, Schillaci, in una ordinanza volta a garantire la sorveglianza e l'individuazione di eventuali varianti Covid al fine di tutelare la popolazione italiana.

"Abbiamo fatto un'ordinanza del Ministero - ha detto Schillaci - per far sì che ci sia l'obbligatorietà dei tamponi per i passeggeri in arrivo dalla Cina. È fondamentale nel caso di un tampone positivo poi sequenziarlo e vedere quali sono le varianti presenti. Noi siamo molto tranquilli, speriamo che le varianti siano già presenti sul territorio nazionale. Questo sarebbe un dato molto confortante. ... Questo aumento di incidenza in Cina è stato legato al fatto che dopo un lungo periodo di lockdown c'è stata un improvviso allentamento delle misure. Oltretutto i vaccini cinesi evidentemente sono stati poco efficaci, quindi pensiamo che ci sia un grande numero di contagi in Cina. I dati delle autorità cinesi oggi non sono pubblicati, quindi per maggiore sicurezza siamo i primi in Europa e faremo questo tipo di attività. Abbiamo mandato una lettera al commissario europeo per la salute per far presente che abbiamo preso questo provvedimento e che sarebbe molto utile avere un raccordo a livello europeo e simili iniziative su tutto il territorio europeo".

L'European Centre for Disease Prevention and Control ha già risposto a Schillaci, definendo, nella sostanza, allarmistiche e sproporzionate (al momento) le misure prese dall'Italia.