Dopo la quarta sconfitta consecutiva, stavolta contro il Torino, l'allenatore della Fiorentina, Vincenzo Montella, si è giustificato dicendo che i granata hanno supplito all'assenza di Belotti mettendo in campo Zaza che ha giocato 20 partite in Nazionale.

Una dichiarazione che può essere interpretata, nemmeno tanto tra le righe, solo in questi termini: la squadra che mi avete messo a disposizione non ha una rosa adeguata alla serie A e io non posso vincere le partite senza avere giocatori all'altezza.

Le parole di Montella, che colgano o meno nel vero, prendono comunque le distanze dalla squadra e, soprattutto, addossano le responsabilità delle ultime prestazioni della viola, non solo sui giocatori, ma anche sui dirigenti, per come hanno condotto il mercato.

In pratica Montella, annusando l'aria che tira, ha giocato d'anticipo esonerandosi per proprio conto, ma allo stesso tempo scaricando su altri qualsiasi responsabilità per come la squadra sta giocando.

Il problema di Montella, però, è dato dal fatto che una parte delle ultime sconfitte è stata causata da come la squadra è stata messa in campo con un'organizzazione di gioco molto improbabile, visto che i gol subiti sono arrivati su azioni di ripartenza con i tre difensori viola che si sono ritrovati a fronteggiare quattro o cinque avversari contemporaneamente, mentre i centrocampisti della Fiorentina erano impegnati, tutti e tre contemporaneamente, ad intasare l'area avversaria con degli improbabili inserimenti.

E questo solo per fare uno dei tanti esempi che poco o nulla hanno a che fare con la rosa dei calciatori, bensì con la loro disposizione in campo.

E tutto questo senza dimenticare che i prossimi due turni di campionato vedranno impegnata la Fiorentina contro Inter e Roma.

Forse la dirigenza viola non cambia l'allenatore adesso per evitare al nuovo venuto un inizio con due probabili sconfitte, ma con un Montella così le sconfitte sono più che certe.