Il 2 giugno di Salvini, Meloni e Tajani
Finalmente, Salvini e Meloni sono potuti tornare a dedicarsi a quella che è la loro passione, diventata anche un vero e proprio mestiere... farsi "i selfie" o, come avrebbero detto quelli a cui loro si ispirano (che con l'inglese avevano un conto aperto), autofotografarsi.
E così alla vigilia del quasi ritorno alla normalità, in occasione della Festa della Repubblica, i portabandiera della destra hanno manifestato a Roma per chiedere, come dichiarato da Salvini, "burocrazia zero, flat tax al 15% per famiglie e imprese, no a sbarchi e sanatorie di clandestini, riapertura di scuole e università, aiuti veri per turismo e agricoltura, cassa integrazione garantita per tutto il 2020".
"C'è un'Italia che non si arrende", ha poi aggiunto Meloni, "che crede in un futuro di libertà, di orgoglio, di speranza e di lavoro per questa Nazione. Abbiamo cittadini che fino a ieri vivevano del loro lavoro, a cui sono state chiuse le imprese per decreto e ai quali il giorno dopo è stato detto arrangiati. E ancora aspettano la cassa integrazione, il bonus autonomi e una liquidità che non si è mai vista. Noi vogliamo dar loro voce".
E come gliel'hanno data?
A Roma, convogliando 2 o 3mila persone ai lati di via del Corso fino all'incrocio con via dei Pontefici, dove è stato srotolato un tricolore di qualche centinaio di metri. I sostenitori della destra, ammassati in piena sicurezza, tra un selfie e l'altro hanno supportato la manifestazione con la solita colonna sonora: "Conte vaffan...., elezioni subito, Silvio… Silvio"…
Arrivati al capolinea, fissato dopo circa 500 metri dal punto di partenza, i "selfisti", oltre a riprendersi con i fan, hanno rilasciato le dichiarazioni di rito, come si conviene in casi analoghi.
Salvini: "Siamo qui a nome degli italiani dimenticati e discriminati: lavoratori autonomi e liberi professionisti, non ci possono essere lavoratori italiani dimenticati. Mattarella ha chiesto unità e collaborazione? Allora noi da queste piazze portiamo delle proposte. Trasformiamo queste proposte in emendamenti e suggerimenti al governo. Capisco la rabbia, ma dobbiamo costruire un percorso che porti l’Italia lontano senza dover aspettare aiuti esterni, che tanto non arrivano".
Meloni: "Sono felicissima che con questa manifestazione la sinistra abbia scoperto il 2 giugno. Questa è anche la nostra festa e abbiamo il diritto di manifestare anche noi in sicurezza. Stiamo facendo del nostro meglio per metterla in sicurezza, ma vi segnalo che anche quando hanno fatto la manifestazione del 25 aprile non era in sicurezza. Per noi c’è sempre una buona scusa per non manifestare mai, ma il centrodestra esiste e farà le sue manifestazioni. Il Mes è una trappola, non credo sia un vantaggio per noi avere soldi nostri in prestito e rischiare che l’Europa controlli la nostra economia, specie quando ci sono altre strade.C’è un Italia che non si arrende al declino. Vogliamo dare una mano sul dl rilancio, ma la prima condizione per poterlo fare e che spariscano tutte le cose che non hanno nulla a che fare con il rilancio della nazione. Via Bonus inutili, marchette e soldi sulle consulenze.Penso che una volta terminata quest’emergenza sanitaria non sia questo governo a poter ricostruire l’Italia. A dover affrontare la crisi economica deve essere un governo scelto da cittadini, che non debba scendere a compromessi e possa durare cinque anni".
Simpaticamente, a Salvini che chiede la fine della burocrazia andrebbe ricordato che un suo collega di partito l'aveva già eliminata molti anni fa, celebrando l'evento con un incendio di scatoloni organizzato nella caserma dei Vigili del Fuoco alle Capanelle. Inoltre, senza burocrazia i lavoratori autonomi di cui oggi lui si è fatto paladino diverrebbero inutili... finirebbero di esistere dall'oggi al domani, ma questo forse neppure lo sa.
Come anche la Meloni non sa che il Mes senza condizioni a supporto della spesa sanitaria, dal punto di vista del costo degli interessi, è molto più conveniente dell'emissione dei BTP patriottici...
Il non sapere, d'altronde, è un parametro imprescindibile oggi in Italia per il politico di successo, quindi, non possiamo pretendere di ascoltare ragionamenti supportati dalla logica dei fatti in relazione alle affermazioni di Meloni e Salvini... e non solo loro, a dire il vero!
E non dobbiamo neppure stupirci se i due fino a ieri si stracciavano le vesti urlando al contagio per qualche gruppetto di persone che per il 25 aprile "autonomamente" si era riunito non rispettando il distanziamento interpersonale, mentre adesso trovano dovuto che "loro" per il 2 giugno abbiano organizzato un evento ammassando alcune centinaia di persone.
Ma alla manifestazione ha partecipato anche Tajani in rappresentanza di Forza Italia! È vero. E per rendergli il doveroso omaggio, ecco il video dell'evento da lui postato sul proprio account social, a dimostrazione che anche Tajani serve a qualcosa:
Per la cronaca, queste le altre piazze d'Italia dove la destra ha riunito qualche centinaio di persone: