All’interno di monasteri, chiese e santuari italiani sono custoditi moltissimi resti, quasi sempre legati a tradizioni o leggende collegate alle storie dei Santi della Chiesa, ma in alcuni casi non è così. Questa è la storia del Drago di Sombreno da Storie Inspiegabili

Questo è il primo racconto della serie esclusivamente creata sul canale Telegram di Storie inspiegabili 

A Sombreno, una piccola frazione in provincia di Bergamo, sorge il Santuario della Natività della Vergine Maria, un complesso risalente al XVII secolo che non presenta particolari pregi artistici, ma è un luogo avvolto nel mistero.

Incastonato nel soffitto, più precisamente appeso con una catena è custodita una gigantesca costola (lunga quasi 2 metri) appartenente a un animale, un Drago si dice.

Secondo una tradizione locale sarebbe ciò che rimane di un Drago che infestava il Brembo, il fiume locale e gli acquitrini collegati al Lago Gerundo, una zona paludosa che anticamente era considerata un mare.

La bestia, chiamata Tarantasio, seminava il terrore in zona, poiché per nutrirsi aggrediva non solo gli animali, ma anche gli uomini, fino a che un intrepido giovane cavaliere non riuscì a braccarlo e ucciderlo liberando la zona dalla sua pericolosa presenza.

Ci sono due versioni su chi fosse quel giovane.

Secondo la prima ad uccidere Tarantasio fu San Giorgio con la sua lancia, e per ringraziarlo i bergamaschi fecero erigere la Chiesa di San Giorgio e le Principesse ad Almenno San Bartolomeo, mentre la seconda indica nel cavaliere un antenato della Famiglia Visconti, i quali hanno conservato nel loro stemma di famiglia il Drago per ricordare le sue gesta eroiche.