Economia

I tecnici del Senato perplessi sui numeri della manovrina che ha evitato all'Italia la procedura d'infrazione

Mentre Tria è impegnato in Europa in una due giorni per una riunione dell'Ecofin dove, tra l'altro, dovrebbe convincere i colleghi degli altri Paesi dell'eurozona della bontà dei conti italiani, in Senato i tecnici del Servizio Bilancio che devono valutare i contenuti del decreto di assestamento dei conti  2019 (la cosiddetta manovrina) hanno dichiarato:

"Sarebbe auspicabile l'acquisizione dei flussi informativi sulle domande per reddito di cittadinanza e quota 100, nonché l'indicazione dei calcoli effettuati per pervenire alla proiezione dei risparmi complessivi con indicazione distinta dei risparmi attesi dalle due misure in questione, in modo da disporre di dati che consentano di valutare il grado di attendibilità della stima di risparmi nel 2019 [indicati dal Governo in 1,5 miliardi, ndr].

Come riportato dall'Ansa, secondo i tecnici, "l'88%, pari a 1.320 milioni di euro", viene "dal programma Fondi di riserva e speciali" del Mef. Ma "i Fondi speciali a inizio anno erano 568 milioni, insufficienti da soli per garantire l'accantonamento e probabilmente ridotti ora" perché usati per altre leggi, "mentre i Fondi di riserva sono classificati integralmente come oneri inderogabili che quindi non potrebbero essere utilizzati" a copertura.

In sostanza, secondo i tecnici del Senato, non è ben chiaro come il Governo sia riuscito a calcolare gli 1,5 miliardi di euro di risparmi da quota 100 e reddito di cittadinanza, senza poi parlare degli accantonamenti...

La manovrina del Governo è basata allora su conti "aggiustati", se non inventati, tanto per evitare in qualche maniera la procedura d'infrazione per debito da parte dell'Europa?

Autore Mario Falorni
Categoria Economia
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