Dalle Olimpiadi di Parigi e dai nostri atleti è arrivato un messaggio forte e chiaro: la fatica, il sacrificio, il sudore, l’umiltà, il talento, alla fine premiano! E molti italiani – amanti fino a ieri solo della ‘pedata’ – si stanno avvicinando al mondo dell’atletica e dei cosiddetti sport minori. Un mondo dove girano sicuramente meno soldi, meno divi, ma tanti campioni veri, tanta più passione e amore di quanto non si riesca a percepire nel mondo del calcio dove il business la fa da padrone e la massiccia presenza di giocatori stranieri nelle squadre di club, relega i nostri giovani calciatori al ruolo di spettatori, impoverendo la Nazionale italiana che non riesce più a vincere neppure una partita!

E poi al contrario del calcio – dove non si riesce più a vedere un gioco fluido e continuo, fatto di belle giocate, di colpi da campione, ma spezzettato da continue interruzioni con i giocatori che cadono a terra morti stecchiti appena vengono sfiorati dall’avversario – nell’atletica non ci si annoia mai!

Il calcio di oggi – dove anche i giocatori più modesti guadagnano milioni di euro e si sentono dei ‘padreterni’ – è più chiacchierato che giocato. Invece nell’atletica e negli altri sport minori si guadagna molto meno, le chiacchiere stanno a zero e i veri campioni fanno molto meno gossip e tanti più risultati.

Il calcio, considerato lo sport nazionale, perché più popolare in quanto alla portata di tutti – basta una palla e il gioco è fatto – sta perdendo sempre di più la sua fascinazione e i bambini di oggi preferiscono mettere su un paio di scarpe da ginnastica e correre non dietro un pallone, ma verso quel traguardo tagliato oggi dai nostri splendidi atleti di Parigi 2024 e domani chissà, da qualcuno di loro.