In queste ore il presidente della Camera, Roberto Fico, ha concluso il primo iter di incontri con le forze politiche candidate a dar vita ad un eventuale governo.

Da qui a martedì, giorno in cui il Capo dello Stato si attende di conoscere le indicazioni emerse dal mandato esplorativo, Fico avrà modo di rileggere i suoi appunti, promuovere approfondimenti, trarre le conclusioni da sottoporre alla valutazione del presidente Mattarella.

Se ne avesse il tempo e la possibilità mi permetterei di suggerire al presidente Fico un salto a Milano per soffermarsi a riflettere ammirando il capolavoro Vinciano, ”L’ultima cena”, esposto a Santa Maria delle Grazie.

Perché mai?

Perché come al possibile tavolo del futuro governo anche alla tavola del Cenacolo, insieme ai dodici apostoli, sedeva un Giuda Iscariota.

È sufficiente, infatti, ascoltare o leggere le dichiarazioni rilasciate dai protagonisti, dopo aver incontrato Fico, per comprendere, senza essere geni, che già qualcuno "ciurla nel manico".

Certo, si dicono tutti d’accordo nel concordare e sottoscrivere, nero su bianco, un programma di legislatura, ma si tratta solo di una banalità che non potrà garantire la navigazione sicura all’eventuale esecutivo.

La ambiguità/falsità del Giuda, infatti, non si paleserà nel condividere l’elenco dei temi da inserire nel programma: sanità, piano vaccinale, lavoro, ripresa economica, giustizia, fisco, Recovery Plan, etc. etc.

Un elenco che sottoscriverebbero 60 milioni di italiani!

Le imboscate lungo il cammino dell’ipotetico governo, invece, saranno tese nel momento di trovare le soluzioni per ogni tema.

Ecco perché con il programma dovrebbero essere condivise e sottoscritte dai partiti della maggioranza, per ogni tema, le scelte che intenderebbero adottare.

Qui casca l’asino!

Ad esempio, per il tema giustizia intenderebbero confermare od abrogare la riforma della prescrizione in vigore da 1° gennaio 2020?

Per il potenziamento delle strutture sanitarie sarebbe tassativo il ricorso al MES?

I fondi impegnati per il reddito di cittadinanza dovrebbero essere dirottati ad altre destinazioni?

E potrei proseguire ancora per elencare i molti nervi scoperti che potrebbero far naufragare il possibile governo già poche ore dopo la sua costituzione.

C’è però qualcosa in questo approccio che non mi convince.

La formulazione del programma di governo è sempre stata prerogativa del Premier incaricato così come la lista dei ministri da proporre al Capo dello Stato.

Ora, al presidente Fico tutte le forze politiche hanno indicato come loro candidato premier Giuseppe Conte, con la sola eccezione di Italia Viva che, con ambiguità, ha rinviato la scelta a dopo il programma.

Cosa vorrà dire?