Esistevano una volta i borghi da cartolina. Quasi sempre su una collina. Dove tutti si conoscevano e dove la porta rimaneva sempre aperta. Con la diffusa e un po' impicciona ma sincera solidarietà.

Esistevano perché oggi anche quel modello è in crisi. Crisi economica. Di valori. Crisi anche dell’ordine pubblico.

Succede da Nord a Sud. Per raccontare problemi e soluzioni serve, però, un esempio concreto.

Prendiamo, tra le migliaia di borghi italiani, un paese da citare come caso di studio. Per raccontare una storia che riassume tante storie.

Prendiamo Coreno Ausonio. 1.516 abitanti, in provincia di Frosinone. Nell’Antica Terra di Lavoro.

Coreno Ausonio è noto a livello nazionale per la prosperosa, in passato, attività di estrazione del marmo. In realtà Coreno Ausonio era ed è paese di cultura e tradizioni (https://www.raiplay.it/video/2023/11/La-terra-degli-organetti---Geo---23112023-77faeb45-cd2a-4c85-a0c1-fb0f0a344c7e.html). Con scrittori come Antonio Corte, Tommaso Lisi, Domenico Adriano, Mariano Coreno, Salvatore M. Ruggiero. Valenti musicisti come Cherubino Coreno e recentemente Alessandro D’Alessandro, Laerte Scotti e il maestro  Alessandro Parente. Moltissimi i e le  corenesi che si fanno valere in tutti i campi professionali e imprenditoriali.  

 Eppure negli ultimi anni il nome del paese è legato sempre più alla cronaca nera e a quella giudiziaria. Nel 2008 il sequestro di una discarica abusiva che raccoglieva i rifiuti dalla Campania. Nel 2011 la misteriosa scomparsa di Giuseppe Ruggiero. Avvolta da molti dubbi. Nel 2014 il duplice omicidio dei fratelli Mattei stimati imprenditori. L’assassino è stato condannato ma rimangono nebulose le dinamiche precedenti all’omicidio. Poi diversi atti vandalici. Nel 2022 il lancio di pietre contro le auto.

 Recentemente il caso del bar di Coreno Ausonio che ha subito 19 furti dal 2003. L’ultimo il 26 dicembre scorso. Furti che sembrano qualcosa di più inquietante di semplici furti. Tanto che il proprietario ha messo in vendita il bar.

Sempre in questi giorni di festa e sempre a Coreno Ausonio ignoti hanno lanciato un petardo sul balcone di un appartamento provocando molto spavento e danni seppur lievi. Una ragazzata? Non proprio, lanciare un congegno esplosivo in un’abitazione può configurare reati molto più gravi.

Omicidio, furti, atti vandalici, lancio di sassi e petardi. Succede a Coreno Ausonio e praticamente in ogni zona d’Italia. Perché?

Carenza. Questa parola raccoglie tutte le cause. Carenza di un modello educativo che possa formare i giovani. Giovani che non sono quelli delle precedenti generazioni a cui imporre qualcosa con la “forza”. A quattordici anni hanno accesso a connessioni che solo trent’anni fa erano impensabili. Servono comunque regole severe perché lo impone la civile convivenza, serve la consapevolezza dei genitori che le dinamiche di gruppo possono condizionare il comportamento  dei figli.

Carenza dei controlli delle Forze dell’Ordine. Non per mancanza d’impegno, anzi le donne e gli uomini in divisa fanno continuamente miracoli. Carenza dettata da mancanza di personale e da una vetusta organizzazione. L’indispensabile e meritoria caserma dei Carabinieri deve essere affiancata da reparti mobili più numerosi per operazioni ad alto impatto estese periodicamente anche ai piccoli paesi. Serve una presenza maggiore della Guardia di Finanza accanto agli imprenditori. Perché la causa di così tanti furti seriali o di repentini passaggi di gestione di storiche attività commerciali può essere nascosta nei libri contabili, nelle scritture private.

Carenza dell' azione politica. Comune a tutte le forze politiche. Se negli anni una piccola realtà viene colpita con sempre maggiore continuità da comportamenti illegali, sarebbe normale una reazione politica. Un consiglio comunale straordinario ad esempio. Un collegamento maggiore con la Prefettura e la Questura. Adoperarsi per assicurare sostegno economico alle attività commerciali in sofferenza. Eppure prevale il silenzio. Un qualsiasi amministratore locale può avere la tendenza al “Tutto va bene madama la marchesa”. Del resto per amministrare bisogna prendere voti e non prendi voti con misure necessarie ma che possono portare malcontento.

Esiste una soluzione? Certamente. Ritornare ad essere comunità. Paradossalmente i moderni mezzi di comunicazione ci hanno isolati. Crediamo di sapere e di comunicare invece spesso parliamo solo con noi stessi. Facciamo gli auguri via messaggio a persone che abitano a pochi chilometri da noi. Troppe piazze virtuali. Le piazze dei paesi dovrebbero tornare ad essere ciò che erano.

Luoghi dove discutere e trovare soluzioni.