«Eccoli i clic del Partito Democratico. Ennesimi arresti. Stavolta le manette hanno fatto clic per il sindaco di Terni (Di Girolamo, PD) e per l'assessore ai lavori pubblici. La solita brutta storia di appalti truccati. È necessaria una vera legge anti-corruzione, non quella buffonata che hanno fatto con Verdini. Il M5S al governo la approverà. Siamo gli unici in grado di farlo perché non abbiamo alcun conflitto di interessi con corrotti o corruttori!»

Quello sopra riportato è quanto ha dichiarato Alessandro Di Battista a commento dell'arresto di Leopoldo Di Girolamo - sindaco di Terni con deleghe a informazione e comunicazione, sicurezza, cooperazione internazionale, gemellaggi, sviluppo economico, politiche del lavoro, università, ricerca ed alta formazione, civiter, sanità, programmazione strategica, politiche territoriali di area vasta, aziende partecipate e chi più ne ha più ne metta - e Stefano Bucari - assessore ai lavori pubblici nello stesso comune - arrestati oggi in seguito ad un'indagine su una serie di appalti rfelativa a servizi pubblici a cooperative locali.

Entrambi gli arrestati sono esponenti del Partito Democratico, non proprio un bel biglietto d'auguri per l'inizio del secondo mandato di Matteo Renzi alla segreteria del partito.

Secondo la procura, sindaco e assessore sarebbero coinvolti in una "illecita gestione della cosa pubblica" tra il 2011 e il 2016 in relazione al mancato rispetto delle regole comunitarie e nazionali sulla libera concorrenza, con l'accusa di aver pubblicato bandi di gara su cui erano indicati requisiti che avrebbero favorito esclusivamente alcune aziende a svantaggio di altre.

I bandi erano relativi a servizi che interessavano la manutenzione del verde, la gestione dei servizi cimiteriali e quella dei servizi turistici presso la cascata delle Marmore.