La crisi di vocazioni riguarda tutti i paesi occidentali, e va di pari passo con il numero di fedeli presenti alle messe domenicali. Ma per Brescia il 2024 è stato decisamente un anno peggiore di molti altri sul fronte delle ordinazioni sacerdotali.Quest’anno, infatti, sarà senza “novelli” e per dare la misura della situazione basta pensare che per trovare un altro anno a zero ordinazioni bisogna risalire indietro fino al 2014. Nel 2023 erano stati “battezzati” sette nuovi preti bresciani e nell’ultimo decennio si è viaggiato su una media di quattro ogni 12 mesi. A inizio del nuovo millennio, poi, i numeri erano ben altri (14 nel 2001, 17 nel 2002).Il calo continuo di prati va ovviamente di pari passo con quello delle presenze nel seminario. Nel 2000 i seminaristi erano 162 (78 in Teologia), mentre oggi sono rimasti soltanto in 19 (e nel 2021 erano 35).In questo contesto appare chiaro come mai anche nelle parrocchie del territorio siano sempre più frequenti gli accorpamenti e sempre più complicati i trasferimenti. Oggi la diocesi di Brescia conta circa 650 sacerdoti (circa 200 over 75), contro i 920 del 2000. E – secondo alcune stime, salvo improvvise inversioni di rotta – nel 2040 si scenderà a 430, di cui ben 230 non più attivi per raggiunti limiti d’età. Non va poi meglio sul fronte delle suore, che in una ventina d’anni si sono ridotte a circa un terzo di quelle di inizio secolo. (Fonte: bsnews.it)
L'articolo con i dati pubblicato da bsnews.it commentato dal Movimento Internazionale dei sacerdoti sposati: "Per evitare la chiusura delle parrocchie e delle chiese, ormai diffusa in tutta Italia, il Papa dovrebbe riaccogliere in servizio i preti sposati che lo desiderano, grande risorsa per la Chiesa".