In ambito metafisico, la coincidenza può essere interpretata come l'identità tra due cose diverse, come ad esempio l'identità tra l'anima e il corpo, o tra Dio e il mondo. Questa idea è stata sviluppata tra gli altri da Giovanni Duns Scoto, filosofo e teologo del XIV secolo, che ha elaborato la teoria della "formalità di distinzione", secondo la quale Dio e il mondo sono identici, ma si differenziano per una distinzione formale.

In ambito epistemologico, la coincidenza può essere interpretata come la coincidenza tra il pensiero e l'oggetto di pensiero, o tra il soggetto e l'oggetto della conoscenza. Questo tema è stato affrontato ad esempio da Edmund Husserl, fondatore della fenomenologia, che ha sostenuto che l'obiettivo della filosofia deve essere la descrizione della coincidenza tra il pensiero e l'oggetto.

Infine, in ambito etico e politico, la coincidenza può essere interpretata come la coincidenza tra ciò che è giusto e ciò che è utile, o tra ciò che è doveroso e ciò che è desiderabile. Questo tema è stato affrontato ad esempio da Aristotele, che ha elaborato la sua teoria dell'etica dell'eudemonia, secondo cui la felicità consiste nella coincidenza tra ciò che è buono e ciò che è piacevole.

Quest'ultima descrizione della coincidenza, pertanto, ci fa ritenere che fosse doveroso per la patriota Giorgia Meloni (che a suo dire ha a cuore l'interesse della nazione) inviare un segnale ai giudici di Milano, con la revoca della costituzione di parte civile relativa al processo Ruby ter perché desiderabile per la tenuta della sua maggioranza, per far loro presente che Silvio Berlusconi andava assolto dall'accusa di corruzione in atti giudiziari.

Una precauzione inutile, come ha tenuto a precisare il  presidente del Tribunale di Milano, Fabio Roia, poco dopo la lettura della sentenza diramando una nota, che di fatto ne anticipa le motivazioni, per spiegare che è logica conseguenza di un pronunciamento del novembre 2021, sulla "non utilizzabilità" delle dichiarazioni (ritenute false dalla pubblica accusa) rese da 18 olgettine che testimoniarono nelle aule dei processi sullo scandalo sex-gate. 

Le testimonianze dichiarate non utilizzabili risalgono al 2012: quando erano già emersi "indizi non equivoci" a carico delle frequentatrici di Arcore che a causa di ciò "non potevano legittimamente rivestire l'ufficio pubblico di testimone" mentre come tali furono ascoltate quando già erano "sostanzialmente indagate di reato connesso".

Ed è pertanto a causa di questo cavillo giuridico, chiarisce la nota del presidente del Tribunale, a rendere "non configurabile" non solo "il delitto di falsa testimonianza, ma neppure il reato di corruzione in atti giudiziari, mancando la qualità di pubblico ufficiale (vale a dire il testimone) in capo al corrotto. Se il soggetto che si assume come corrotto non può qualificarsi come pubblico ufficiale, e dunque manca un elemento costitutivo del delitto corruttivo, giuridicamente quest'ultimo non può sussistere nemmeno nei confronti dell'ipotizzato corruttore, nel caso di specie Berlusconi. Infatti, la corruzione in atti giudiziari presuppone necessariamente un accordo tra il pubblico ufficiale corrotto e il corruttore".

Mestamente, il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano ha commentato:

"Dei testimoni, anche pubblici ufficiali, hanno ricevuto pagamenti per testimoniare il falso e questo ruolo non gli è stato riconosciuto. Fa parte del nostro sistema giudiziario".

Quindi, tutti assolti: Berlusconi in qualità di presunto corruttore e gli altri imputati, in qualità di presunti corrotti, perché il fatto non sussiste, nonostante Berlusconi abbia pagato dieci milioni di euro (5 milioni alla sola Karima El Mahorug, in arte Ruby rubacuori) a tutti coloro che nei processi Ruby 1 e 2 finirono poi per dichiarare l'esatto contrario di ciò che avevano in precedenza dichiarato agli investigatori durante l'inchiesta. Una coincidenza!

Nonostante questo, ecco alcune delle surreali dichiarazioni a seguito del verdetto.

Alessandro Cattaneo, capogruppo alla Camera di Forza Italia: "È la 135esima assoluzione su 136 processi. Chiediamo la commissione d'inchiesta sull'utilizzo politico della magistratura, per fare chiarezza su 25 anni di lotte giudiziarie a scopo politico. Mai più persecuzione giudiziaria. Chiediamo verità!" [il deputato è ignorante, confuso oppure bugiardo, visto che il presidente del suo partito non sempre è stato assolto, ma si è avvalso della prescrizione perché i processi in cui era coinvolto non arrivassero a sentenza. La prescrizione è cosa ben diversa dall'assoluzione, ndr]

Giorgia Meloni, presidente del Consiglio:

"L'assoluzione di Silvio Berlusconi è un'ottima notizia che mette fine a una lunga vicenda giudiziaria che ha avuto importanti riflessi anche nella vita politica e istituzionale italiana. Rivolgo al presidente Berlusconi a nome mio e del Governo un saluto affettuoso". [La premier ha mancato di ricordare che la vicenda include implicitamente un affettuoso vaffa al sistema giudiziario italiano e alla sua credibilità. Ma Berlusconi non è un immigrato clandestino nero e musulmano, ndr]

Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e segretario della Lega di lui stesso premier:

"Felice per l'assoluzione di Silvio dopo anni di sofferenza, insulti e inutili polemiche". [Impossibile sperare che Salvini abbia capito qualcosa della sentenza e pertanto è inutile commentare la sua dichiarazione, ndr]

E infine, Silvio Berlusconi:

"Sono stato finalmente assolto dopo più di undici anni di sofferenze, di fango e di danni politici incalcolabili, perché ho avuto la fortuna di essere giudicato da Magistrati che hanno saputo mantenersi indipendenti, imparziali e corretti di fronte alle accuse infondate che mi erano state rivolte".

Anche lui, evidentemente, non ha capito nulla della sentenza o fa finta di non aver capito nulla, visto che le accuse erano tutt'altro che infondate e che il tribunale di Milano non ha deliberato nel merito di tali accuse. 

In compenso, il sorridente Berlusconi ha gettato al vento 10 milioni di euro... per nulla! Questo glielo hanno spiegato?