Dalla pace (sottobanco) con Putin al processo Depp - Heard: qualcuno aiuti Salvini... al più presto
Salvini, ormai, più che continuare a chiamarlo Matteo dovremmo iniziare a chiamarlo Matto.
Il perché è facile da comprendere.
Non gli è bastato dichiarare che fosse normale incontrare almeno quattro volte l'ambasciatore russo in Italia per discutere con lui di un possibile piano di pace per poi rivelarlo urbi et orbi in un viaggio a Mosca, quasi certamente con la benedizione di Putin, senza che Palazzo Chigi e Farnesina ne fossero stati informati... nonostante sia il segretario di una forza politica che sostiene il governo, nonostante sieda in Parlamento, nonostante abbia fatto il ministro dell'Interno.
Non gli è bastato!
Così, oggi, per pubblicizzare il voto ai referendum sulla giustizia da lui promossi, ha avuto il coraggio di dichiarare questo:
«Mentre in Italia la “giustizia” mette in galera tre innocenti al giorno, oggi compreso, negli Stati Uniti a Johnny Depp vengono restituite innocenza e onore: “Spero che la posizione generale torni all’innocenza fino a prova contraria, in tribunale e nei media” ha dichiarato. Sottoscrivo, e non vedo l’ora di votare 5 SÌ per cambiare la Giustizia italiana domenica 12 giugno».
Ma che diavolo c'entra la lite giudiziaria in un tribunale degli Stati Uniti per stabilire chi tra Johnny Depp e Amber Heard avesse diffamato l'uno o l'altra con i referendum sulla giustizia?
In genere, dopo dichiarazioni simili dovremmo tenerci la pancia dalle risate... ma in questo caso, si va persino ben oltre l'inimmaginabile. Qui non c'è più niente da ridere. Chiunque ne abbia a cuore la salute, si prenda cura di Salvini il prima possibile. Ne ha urgentissimo bisogno.
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