“Dura lex, sed lex” dicevano i romani. Dopo venticinque anni siamo giunti al fine pena per l’attentatore della Strage di Capaci. Dopo aver ammesso il piano per screditare i pentiti, ha cominciato a collaborare con la giustizia accusando affiliati e colletti bianchi e rivelando la strategia violenta e terroristica di Cosa nostra.

Con la sua collaborazione ha fatto conoscere ai magistrati inquirenti i segreti e gli intrighi della mafia siciliana, non solo dell’ala stragista, ma anche di quella  che ha avuto contatti con la politica, l’economia e la finanza.

Solo per precisazione va detto che resta comunque sottoposto a quattro anni di libertà vigilata. È l’autore materiale dell’attentato a Giovanni Falcone e l’esecutore del più orrendo crimine commesso da mafiosi avendo strangolato e sciolto nell'acido Giuseppe Di Matteo, il figlio undicenne del pentito Santino Di Matteo che aveva iniziato a collaborare con i magistrati.

Crimini di una efferatezza difficilmente perdonabili, ma Brusca oggi è libero proprio per merito della legislazione voluta da Giovanni Falcone sui collaboratori di giustizia e che si dimostrò efficace per sconfiggere Cosa Nostra dall'interno.

Fu esattamente questa la legge che voleva Falcone, il quale mi permetto di aggiungere, non avrebbe mai voluto sconti per i mafiosi non disposti, per principio, a collaborare con la giustizia. Brusca torna in libertà per lo stesso motivo per il quale ai mafiosi ergastolani che non hanno mai collaborato con la giustizia né hanno alcuna intenzione di farlo non andrebbe concessa la liberazione condizionale.

Per i mafiosi incalliti, e che restano tali, non ci possono essere ponti d’oro, per lasciare le patrie galere in maniera identica a chi invece ha collaborato con lo Stato e lo ha aiutato in tutte le sue deposizioni processuali.

Vincenzo Musacchio, giurista e docente di diritto penale. Associato al Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies (RIACS) di Newark (USA). Ricercatore dell'Alta Scuola di Studi Strategici sulla Criminalità Organizzata del Royal United Services Institute di Londra. Allievo di Giuliano Vassalli e amico e collaboratore di Antonino Caponnetto.