CARLO AUDINO, “L’uomo del sangue” è il nuovo singolo del chitarrista e cantautore romano dedicato a tutti i donatori
Una storia vera ispira un brano dedicato a tutti i donatori
Il brano racconta il mondo dei donatori di sangue, partendo da Giacomo, un amico come altri che diventa eroe nel momento in cui scopriamo il suo gesto di quotidiana generosità: Giacomo, è un donatore.
«Era un mio compagno di classe al liceo e mi stupì quando mi confidò, con tranquilla indifferenza, che quella settimana sarebbe andato a fare la periodica donazione di sangue. Io rimasi scioccato: ero uno di quei tanti ragazzi che appena sentono solo nominare la parola ago cominciano ad avere vuoti e svenimenti, perciò quel fatto mi restò impresso. Negli anni sono migliorato: ho provato a superare il trauma facendo volontariato nella Croce Rossa e, tuttora, nella Protezione Civile oltre ad aver imparato a donare il sangue» Carlo Audino.
Il brano è quindi un omaggio dichiarato alle associazioni A.V.I.S. (Associazione Volontari Italiani del Sangue), FIDAS (Federazione Italiana Associazioni Donatori di sangue) e Croce Azzurra (Associazione Donatori di Sangue e Midollo), oltre a chi lavora nel settore del volontariato e più in generale nel complesso mondo sanitario.
Voce, chitarre e cori sono di Carlo Audino, le tastiere di Riccardo Taddei, il basso di Simone Ceracchi e batteria di Luca Fareri. Il brano è stato registrato presso LR Studio di Lariano (RM).
Etichetta: WOWMusic.it
Radio date: 11 giugno 2021
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BIO
Classe 1964, inizia a suonare la chitarra a 15 anni seguendo le orme del padre Antonio. Nel giro di pochi mesi comincia a scrivere i primi brani ispirato soprattutto dalla figura di Ivan Graziani. Nel 1996 e 1997 è all'Accademia della Canzone di Sanremo con un giovane e spaesato amico di allora: Tiziano Ferro. Nel frattempo crea uno studio di registrazione per poter fissare le proprie emozioni, trovandosi al centro di un gruppo di amici artisti, per i quali si presta in qualità di arrangiatore e tecnico del suono, senza abbandonare la propria carriera musicale.
Nel 2012 un gravissimo incidente di moto gli è quasi fatale e gli distrugge il polso ed il braccio sinistro: secondo i medici non potrà mai più suonare la chitarra. Invece dopo qualche anno di rassegnazione decide di riprovare, magari solo per quel poco che l'agilità delle dita della mano sinistra gli consentono.
Così prova a suonare l'accompagnamento per gli inni ecclesiastici durante le funzioni della domenica sera presso la chiesa St John Fisher di Rochester (UK) dove si era trasferito da qualche anno. Miracolosamente nel giro di poche domeniche riprende confidenza con un nuovo modo di suonare e passa dalle celebrazioni ecclesiastiche ai locali vicino Londra. Finalmente, nel 2021, ha deciso di dare una possibilità alle sue vecchie canzoni, avendo ricominciato anche a scriverne di nuove.