Sarà Beppe Convertini, celebre conduttore RAI ed attore, il nuovo volto del “Milazzo Film Festival”, che si terrà dal 20 al 23 luglio 2023 nell’Atrio del Carmine. «È un bel colpo per un Festival, come il nostro, che anno dopo anno ambisce a crescere. Beppe Convertini è un volto molto noto non solo del piccolo schermo e siamo felici e orgogliosi di potergli affidare le redini del nostro palco»: ha dichiarato Antonio Napoli, presidente del Comitato organizzatore del Festival. Convertini è un attore, conduttore televisivo e radiofonico.
La sua carriera di attore si svolge principalmente in tv, con ruoli nelle fiction “Fratelli detective” di Rossella Izzo, “Le 3 rose di Eva” di Raffaele Mertes, “Non dirlo al mio capo” di Giulio Manfredonia, e altre, ma numerose sono le sue esperienze teatrali e cinematografiche. In tv il debutto è arrivato nel 1994 col “Festivalbar” con Amadeus e Federica Panicucci. Su Rai 1 conduce “Linea Verde” e “Azzurro. Storie di mare”.
Impegnato attivamente nel sociale, ha preso parte a e raccontato diverse missioni umanitarie della O.N.G. “Terre des Hommes”. Sul fronte del Concorso Internazionale di Cortometraggi pure quest’anno si è registrata una partecipazione straordinaria, anche al di fuori dei confini italiani: su 112 opere candidate, ben 54 sono arrivate da Iran, Stati Uniti, Francia, Spagna, Germania, Brasile, Egitto, India, e altre 15 nazioni estere.
I 18 cortometraggi finalisti selezionati dal Comitato organizzatore del Festival sono: Sea Water, di Faith Riyano (Zimbabwe); Lampare nella notte, di Andrea Belcastro (Italia); Wildfire, di Shyam Karki (Nepal); Yabà, di Rodrigo Sena (Brasile); Talafi, di Giovanni Merlini (Italia); Ieri, di Edoardo Paganelli (Italia); Fase 6, di Domenico Zazzara e Matteo Mariotti (Italia); Salanitro, di Lavinia Zammataro (Italia); Irrisolti, di Anna Carpenzano (Italia); Millennial, di Eleonora Corica (Italia); Apart, di Pierre Marais (Stati Uniti); Il Grande Melies, di Beatrice Campagna (Italia); Nahid, di Samad Alizadeh (Iran); Demon Box, di Sean Wainsteim (Canada); Daybreak, di Yaser Yari (Iran); Iyov, di Sergey Spirin e Andrei Beresnev (Georgia); Lioness, di Molly E. Smith (Stati Uniti); Neve, di Alessia Buiatti (Italia). La giuria tecnica anche quest’anno sarà di altissimo profilo: a presiederla, il giornalista, regista e critico cinematografico Mario Sesti, tra i più autorevoli esperti di cinema in Italia, oltre che curatore e ideatore, tra gli altri, della Festa del Cinema di Roma.
Al suo fianco Caterina Taricano, giornalista e critica cinematografica, curatrice di festival e docente dell’Accademia Nazionale di Arte Drammatica “Silvio D’Amico”; Nunzio Gringeri, regista e sceneggiatore messinese; Franca Dell’Arciprete Scotti, giornalista di moda, beauty e design; Katia Trifirò, giornalista e docente del DAMS di Messina.
A loro il compito di decretare il vincitore dello “Scarabeo d’argento” e assegnare gli altri riconoscimenti previsti dal regolamento, tra cui il premio “Posidonia” per il cortometraggio, che meglio di tutti promuoverà la tutela dell’ambiente e dell’ecosistema marino e il premio “Depagroup” per il miglior cortometraggio a tema benessere, salute e terza età.