Spero che i cittadini con un pizzico di consapevolezza seguano le imprese eroiche dell’attuale esecutivo e ne traggano le dovute valutazioni perché questo comitato di pubblica salvezza sta decidendo il destino di questo Paese. L’aria è pesantissima, si fa fatica a respirare liberamente e a non essere veramente preoccupati per le conseguenze che le decisioni di personaggi prestati alla politica produrranno nelle nostre vite e sulle vite delle nuove generazioni. La filosofia del potere che ispira questo esecutivo è l’espressione più scontata del modello di potere che ha strangolato molti paesi nel mondo, producendo milioni di morti per fame, danni irreversibili alle loro economie, totalitarismo in nome di una falsa democrazia e una catastrofe ambientale che ci sta trascinando all’estinzione.

E’ asfissiante la campagna mediatica contro le riforme realizzate dai governi a guida 5 Stelle in deroga alla volontà di Confindustria, riforme che sono state inquinate, deformate, svuotate dall’attuale esecutivo imposto con una procedura sfacciatamente provocatoria preceduta da una campagna mediatica scandalosa che celebrava quotidianamente una incapacità di gestire la pandemia e soprattutto il consistente prestito europeo allo scopo di ribadire gli antichi schemi imposti dalla Confindustria pro-tempore e dalla politica cattolica tramite la loro marionetta che si affacciava dalla loggia di piazza Venezia lo scorso secolo. Nel corso dei decenni repubblicani il modello totalitario si è adeguato alle circostanze e ha conseguito con successo il fallimento del processo di democratizzazione del Paese.

Occorre fare una premessa: Conte è entrato a palazzo Chigi legittimato da 11 milioni di elettori, Draghi & C. no! Conte ne è uscito a testa alta, addirittura applaudito: gli altri hanno usato la porta di servizio.

 Gli attacchi sguaiati all’ex premier da parte di Renzi; l’ironia e il “compatimento” di Bersani per l’affaire Rai; l’annientamento delle riforme da parte di un esecutivo imposto arbitrariamente dimostrano l‘arroganza e il livello di degrado della classe politica e dirigenziale italiana che manda un chiaro messaggio agli italiani che non condividono questo andazzo.

Bisogna fare attenzione e tradurre correttamente il messaggio: Conte non è il solo bersaglio della classica operazione di annientamento che scatta sistematicamente per falcidiare i dissidenti, in realtà questi “personaggi in cerca d’autore” stanno attaccando chi non li ha votati, stanno mandando un messaggio ai cittadini di una chiarezza agghiacciante: non ci provate ad andare contro i nostri programmi perché vi spazzeremo via. Questo è il movente che ha determinato la fine del secondo governo a guida M5S. Infatti il garante della Costituzione per eccellenza ha calpestato la volontà popolare trattando 11 milioni di cittadini da “scemi, più scemi” (titolo cubitale tratto da un giornale a tiratura nazionale) imponendo un personaggio che appartiene al gotha internazionale della finanza: alla fine è stato il potere economico/finanziario che ha deciso, noi cittadini siamo solo un’appendice di scarso rilievo. Quando affermo che i veri bersagli di questo gioco al massacro siamo noi cittadini basta vedere come questo “esecutivo” sta smantellando le riforme sociali atte a proteggere le fasce più deboli e aiutare i giovani ad ottenere un lavoro dignitoso che gli dia una qualche sicurezza e un futuro.

Devono essere i cittadini a decidere chi deve restare e chi andarsene e quando non un manipolo di individui che sacrificano milioni di persone alla loro ambizione e sete di potere. I cittadini non hanno capito chi è Draghi e cosa realmente rappresenti. Il cuore pulsante della massoneria risiede in un gruppo ristretto di apolidi del profitto: non hanno regole, morale, scrupoli, sono al di sopra di ogni ordinamento giuridico, gestiscono i destini di interi continenti perché la loro forza risiede nella concentrazione e nel controllo delle ricchezze sottratte a miliardi di esseri umani. I loro esecutori materiali, dopo aver ben servito i loro padroni vengono raccolti in club esclusivi.

L’oligarchia partitocratica che è il riflesso di un tale ordine superiore mondiale sta tracciando il presente e il futuro di un Paese asservito alle proprie contraddizioni, egoismi personali, indifferenza e infantilismo politico; ormai è una commedia già scritta che noi cittadini dobbiamo recitare in base alle parti che ci sono state assegnate: la durata di questo governo farsa; Draghi che passa da palazzo Chigi al Quirinale (?); la destra che ottiene la maggioranza; chi può vivere, chi sopravvivere e chi deve morire (molto dipenderà da come sarà utilizzato il covid).

La strada per la propria libertà personale è la rinuncia alle illusioni, non si devono avere pregiudizi nell’affrontare questi argomenti spinosi e pericolosi, bisogna essere realisti, è nella realtà che si cela la libertà. Dopo aver percorso con coraggio e costanza la lunga via delle illusioni e averle vinte possiamo dire di essere arrivati alla verità.   Vediamo come questo governo dei “migliori” sta realizzando il programma.

Con la legge di Bilancio l’esecutivo in carica ha accolto per l’ennesima volta le richieste di Confindustria infatti alla fine dell’anno verranno liquidati definitivamente i centri per l’impiego regionali, conferendo pieni poteri ai centri privati che dipendono da Confindustria che otterranno il 20% dell’incentivo all’assunzione per ogni beneficiario ricollocato escludendo tassativamente i percettori del Rdc sabotando così un’iniziativa sociale di sostegno per  i giovani appartenenti alle fasce più deboli e riportando così sotto pieno controllo della Confindustria il mercato del lavoro che potrà imporre le proprie regole. Ai navigator, che inizialmente erano stati boicottati soprattutto nel sud, sarà dato il benservito facendo apparire tale esperienza un fallimento.

Il Decreto Dignità è stato di fatto svuotato delle tutele, di conseguenza i giovani sono tornati sotto la mannaia dei contratti precari e allo stesso tempo Confindustria ha ottenuto sgravi fiscali, finanziamenti, la libertà di delocalizzare, esenzioni varie con l’aggiunta di una consolidata evasione fiscale: poi ha il coraggio di lamentarsi per il costo del lavoro e per la pressione fiscale! Riporto una testimonianza di un navigator che opera in condizioni di co.co.co (precarie): “Non è vero quanto detto su di noi che in due anni non abbiamo fatto niente. Io opero in un piccolo centro nella Provincia di Bari, un contesto agricolo ho seguito circa 900 persone e sono riuscito a proporre circa 250 opportunità di lavoro. Tra le persone che abbiamo in carico c’è chi non ha mai lavorato e mai studiato”.
Un navigator ha parlato degli effetti prodotti dalla campagna promossa dai politici e dai media contro il Rdc: “Guai a proporre di prendere uno che riceve il Rdc: c’è uno stigma sociale, una sfiducia nei confronti del percettore perché considerato uno che non ha voglia di lavorare; ma non è così, ci sono tantissimi che non desiderano altro”.

Un altro navigator pugliese ha parlato della grande difficoltà di trattare con le imprese: “Ne ho contattate 210 la maggior parte ha detto di non essere interessata a fare assunzioni. Soprattutto durante la pandemia, molti ci dicevano che non sapevano neanche se avrebbero riaperto la mattina dopo. Un’imprenditrice con la produzione ferma da tempo ci ha risposto piangendo, perché quando ha sentito squillare il telefono ha pensato che fosse in arrivo un nuovo ordinativo”.

In base negli ultimi dieci anni, come certificato dall’istituto di ricerca Inapp, i centri privati hanno fatto poco meglio dei centri per l’impiego pubblici, mediando il 6,9% dei rapporti attivati contro il 4,5%.

Nel contempo forze destabilizzanti continuano ad indebolire la struttura economica del Paese attraverso operazioni di pura speculazione. In Italia sono ormai decenni che è in corso una destrutturazione del settore industriale e lo svuotamento delle realtà economico-industriali create con il lavoro e il denaro pubblico da Enrico Mattei negli anni ‘60, lasciate nelle mani dei privati le stanno vendendo speculando a danno della collettività, un esempio per tutti: le manovre su TIM. Abbiamo perso banche, tutti i marchi prestigiosi del Made in Italy, l’artigianato sta scomparendo, non vi è più libertà d’impresa per la corruzione che impedisce ad imprenditori onesti di lavorare. 

Tutto ciò che è stato dato in concessione è quasi completamente distrutto, i finanziamenti pubblici e ciò che è sistematicamente ed ingiustamente condonato a questa oligarchia economica parassita e tracotante sono risorse sottratte alle famiglie, alla sanità, alla scuola, alla cultura, all’ambiente, alla tutela dei più deboli e via dicendo. Confindustria sopravvive alla sua mediocrità grazie agli ingenti apporti di denaro pubblico; inquina impunemente e il profitto lo spedisce nei paradisi fiscali facendo scomparire ricchezza pulita. Nessuno al coraggio di parlare del costo che la collettività sta pagando e che dovrà pagare per le sostanze tossiche e contaminanti disperse in quasi tutto il territorio nazionale: il giardino d’Europa trasformato in una cloaca massima da individui senza scrupoli.

È in nome del profitto che in Italia c’è l’esigenza di creare due poli: cosa intendono questi venditori di fumo per destra, per centro e per sinistra? Che cosa è rimasto di quell’archeologia di pensiero politico che ha infervorato gli animi lo scorso secolo nel bene e nel male (soprattutto quest’ultimo)? Del trascorso Novecento ci trasciniamo un sistema medievale truccato da scadenti modelli pseudo democratici americani: una confederazione di regioni; i governatori (feudatari) con le loro corti dei miracoli; un Parlamento asservito all’oligarchia economico-finanziaria che sta producendo diseguaglianze, razzismo, povertà, falsa cultura, distruzione dell’ambiente. Di fatto esiste un ibrido che si può definire un sistema di comitati d’affari che spendono miliardi per salvare banche ma inorridiscono quando devono aiutare le persone cadute in difficoltà a causa delle loro scelte criminali. A me sembra tutta una “destra” di pessima qualità.

Mi è capitato di leggere un interessante articolo su Indro Montanelli, era notoriamente di destra, ma essere di destra non lo rendeva cieco, sordo o muto dinanzi alla verità e alla dignità degli esseri umani verso i quali si sentiva responsabile come giornalista. Ha combattuto tante buone battaglie che ha perduto, come tutti noi che nel nostro “normale” ci siamo battuti e siamo stati travolti. Quando ci si batte per una giusta causa siamo cittadini del mondo. Oggi tutto si gioca sulla salvezza dell’ambiente che equivale alla nostra sopravvivenza. Montanelli difendeva l’ambiente contro la logica del profitto sbandierata dalla “borghesia nordista” che lo aveva eletto simbolo dell’anticomunismo. Ha scritto contro lo sfruttamento nordista del Mezzogiorno: “Ciò che finora abbiamo fatto è del colonialismo industriale, servito solo a distruggere quanto di buono c’era del Sud, aggravandone i disagi e mettendone in crisi i ceti più produttivi a beneficio di quelli parassitari”. È stato fatto scempio della natura in nome di un progresso che ha portato grandi disgrazie a tutti i paesi ricchi di risorse preziose per l’economia occidentale trascinando nella morte per fame milioni di persone ogni anno e, degradandone la dignità con la miseria, trasformare quei sfortunati in"materia vivente a costo zero" da utilizzare per soddisfare i vizzi più abietti.   È stata praticata la sistematica deforestazione per puro profitto, scriveva: “Il verde non è un lusso. È un servizio pubblico, come le fognature e l’acqua, di primaria importanza per la salute e l’igiene dei cittadini” e aggiungo, se non si beve per 7/10 giorni moriamo per infarto renale. Se finisce il petrolio la vita continua, se non avremo più acqua da bere la vita finsce.

Contro un sistema economico alimentato dal petrolio, in difesa dell’agricoltura e dei tesori paesaggistici scriveva: “Le attività tradizionali saranno spazzate via perché dove arriva il petrolio, tutto ne prende il sapore e l’odore. Mangeremo prosciutto e formaggio al petrolio, berremo latte al petrolio.  E passi se il petrolio garantisse almeno la piena occupazione della manodopera locale. Ma nemmeno per idea. Altissimamente automatizzato, l’impianto, a detta degli stessi impresari, che ne magnificano i benefici, non darebbe lavoro che a 450 persone, togliendolo ai 1500 di cui sopra! Quanto agli utili, è chiaro che andrebbero agli imprenditori”.

Da uomo di saggio ed equilibrato pensiero affermava apertamente che nell’interesse pubblico era (ed è) necessario limitare la proprietà privata e, dimostrando di essere un “eretico” di destra, trasmette il suo sentire alla collettività che lo legge, moltissimi non potevano capirlo chiusi nel loro conservatorismo egoista che pone l’altro al di fuori dei loro interessi, abbracciando con cieca fede un modello di sviluppo distruttivo. Il ritmo di crescita vertiginoso distrugge ogni regola, annienta ogni scrupolo, ammette ogni deroga alle leggi naturali: questa è la filosofia dell’attuale sistema politico a trazione economico-finanziaria.  

Montanelli ha dato una lezione di filosofia politica alla destra di Salvini, di Berlusconi, di Renzi, della madre e donna di FdI: in Italia il problema “destra” non è stato ancora risolto, prendendo le conclusioni dell’autore dell’interessante articolo: “Lo sappiamo, era proprio quella destra a mancare: perché la destra sudamericana, eternamente anti-fascista, berlusconiana, sbracata e incivile che abbiamo avuto e che oggi trionfa, si è sempre risolta in un’orgia di devastanti interessi privati”.

Il mondo deve ritornare a respirare aria pulita altrimenti soffocherà e con lui tutti noi ma sembra che a questo esecutivo la faccenda non riguardi.  Mai come ora la figura di Sandro Pertini Presidente della Repubblica riluce per la sua rettitudine e fermezza nel difendere i diritti costituzionali e la dignità di un popolo. Draghi, con tutto il suo prestigio internazionale, non gli arriva neanche ai tacchi.